Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Acquario. Di Giada Campus. I tuoi astri sono sempre sparpagliati, mai allineati, caro Acquario furioso: nel 2020 la tua confusione sarà rivoluzionaria. Se ancora lo vorrai, verso marzo imparerai ad amare e a preservare la parte migliore della tua irrequietezza. Farai diversi giri di lenzuola prima di trovare quelle di seta. Se perdi la testa, ma non vuoi far rumore, riempi la bocca di terra come Amaranta e mastica lentamente, con gusto fino a saziare le viscere. L’amore ad ogni costo è il motivo per il quale ti alzi ogni mattina, fiutando l’aria che tira, indecisa se indossare i panni della moglie del tenente francese o se, come Tom Joad, iniziare il lungo viaggio verso la California lungo la Routte 66, fino a scorgere il fiume Colorado e a sfiorare la catarsi. Sul fare dell’estate cerca di godere del canto delle cicale impazzite, cammina lento, non vivere per raccontarla, che tanto la vita è già quello che si ricorda. A settembre, puntuale come la vendemmia, arriverà una cotta, una sbronza, una ciucca pesante, ma come sempre, acquario, ti sentirai braccato, oppure mai amato, per scoprire in ottobre quelle mille sfumature dell’autunno che si compie, quindi la possibilità di amare senza febbre. Cambia il tuo destino accettando una progressiva costruzione, sarà un incontro d’amore in un paese in guerra, dove l’amore è la speranza e la guerra i tuoi schemi. Auguri Giada Campus autrice di “Con le mani nel cotone” (ed. Pentagora). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Capricorno. Di Andrea Contini. A voi del Capricorno. Destinati al passaggio e ad avanzare, vi trovate in un segno zodiacale che lascia l’anno vecchio ed accoglie il nuovo. Siete nati in giorni di freddo, di ghiaccio, da lì il vostro carattere. Comunque a parte le sventure, se è vero che “Chi ben comincia è a metà dell’opera”, fatelo anche per i segni che vi seguiranno. Se l’inizio dell’anno butta male, non arrendetevi, avete la testa dura, siete fatti così. Un po’ di speranza è necessaria. Sono momenti bui e d’altronde siete nati in giorni che hanno poca luce, da lì il vostro scarso ottimismo. Ma non temete avete l’oroscopo a portata di mano e lì cercate l’arcobaleno. E ricordate l’arcobaleno senza pioggia è impossibile, quindi ottimismo eh! Tenaci e caparbi i capricorno scalano verso la cima del monte. Ma non dimenticate di essere anche un po’ pesce. Quindi perseveranza ma anche umiltà. Il mare come del resto la montagna insegnano molto e noi esseri umani che del mito non abbiamo nulla guardiamo all’oroscopo come completamento. Ma ricordate ci vuole equilibrio nell’essere un po’ capra ed un po’ pesce. Quindi buona fortuna e tanta saggezza, da recuperare anche in buone letture, se possibile non solo delle stelle. Andrea Contini autore di “Vite sottosopra” (ed. Robin). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Sagitario. Di Maria Giovanna Marturano. Cari Sagittario, metà arcieri e metà centauri, dopo anni in compagnia di Saturno che ha portato saggezza e maturità, e un lungo anno illuminati da Giove che vi ha fatti trottare per raggiungere nuove mete e tagliare traguardi, é giunto l’anno in cui raccogliere i frutti di tanta fatica. Arrestate il galoppo, pensate al futuro, ai mondi che sono oltre voi stessi e solo allora scoccate la freccia dopo aver preso la mira. Colpite l’obiettivo abbandonandovi all’inebriante sensazione che deriva dalla conoscenza acquisita, dalla saggezza raggiunta. Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare. (W. Churchill) Maria Giovanna Marturano autrice di “Quando finirà l’estate” (ed. Pentagora). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Vergine. Di Edoardo Cavazzuti. Se siete aspiranti scrittori nati sotto il segno della vergine solitamente NON leggete gli oroscopi. Oppure li leggete per poi ignorarli con un’alzata di spalle. Allo stesso tempo, se siete aspiranti scrittori nati sotto il segno della vergine non vi mancano tre cose fondamentali per scrivere bene che sono la disciplina, la disciplina e la disciplina. Nel 2020 continuate così, quindi, ma concedetevi spazio. Lo spazio di sbagliare, ad esempio. Lo spazio di sprecare del tempo, magari. Lo spazio di leggere qualcosa di leggero senza sentirsi in colpa. Nell’anno nuovo, cercate nei libri ciò che sta ai vostri antipodi. Così amerete American Gods di Neil Gaiman, perché è magico e confusionario sia per trama sia per intreccio. Leggerete tutto di un fiato Johnatan Strange e il Signor Norrell di Susanna Clarke e organizzerete i vostri prossimi viaggi solo seguendo gli itinerari di Atlas Obscura. Tornati a casa, vi concentrete su un’altra cosa che vi riesce piuttosto bene: capitalizzare, guadagnare, coltivare. Parliamo di soldi, money, quattrini, verdoni, ma anche di contratti, contatti, commesse. Quindi, fatevi un favore: guardate la scrittura dall’unico punto di vista che conoscete. Smettetela di considerarla un semplice hobby e trasformatela in un vero e proprio lavoro. Il secondo lavoro. Il terzo, se è il caso. Ma un lavoro deve essere, perché questo è quello che sentite, perché questo è quello che è. Edoardo Cavazzuti è Direttore Creativo e Brand Designer. – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Scorpione. Di Elena Nieddu. Sei fuoco e fiamme, tempesta e assalto. Nella vita entri a piedi uniti e nessuno ti può fermare. “Il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un verso”: la tua anima canta le parole di Walt Whitman. Ti trovano scorbutico, difficile: nel silenzio, da solo, trovi una fonte che sgorga e trascina come una barchetta di carta, aprendo l’orizzonte. Sei un pioniere, ami le terre da scoprire. Terre di polvere e stecchi, terre di musica e parole. Ami il fuoco che ti divora dentro, dandoti una ragione per amare. Le braci di Sándor Márai (Adelphi) ti guiderà in un percorso a spirale, attraverso i gironi delle verità che non riesci a pronunciare. Trovi consolazione nello yin dell’acqua, nella sua freschezza. Potresti aver bisogno di Acqua di mare di Charles Simmons (Sur) per trasportarti in un’estate dell’adolescenza, o di Bisogno di libertà di Bjorn Larsson (Iperborea) per immaginarti su una barca a tracciar rotte nel cielo. Per dar valore alla tua storia scrivi un diario, pesa i gioielli dei giorni – un rubino, uno smeraldo – illumina i volti che ti sorridono. Non aver paura di perderti in te stesso, nuota nella vita, che è quella che è, ma è piena di roba. Nasconditi In culo al mondo con Antonio Lobo Antunes (Feltrinelli). E perdonati, se puoi. Elena Nieddu autrice di “Senza pelle” ( ed. Ensemble). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Bilancia. Di Eugenio Gardella. Cari scrittori della Bilancia, il 2020 vi attende con un inizio anno piuttosto movimentato ma nel complesso avrete ottime opportunità. Dimenticate le tensioni del passato e ascoltate il vostro cuore. Smettete di negare quella ambigua sensazione che vi disturba quando iniziate a scrivere, la sensazione di essere solo uno dei due piatti della bilancia e di non sapere cosa l’altro piatto farà. Il vostro segno doppio esprime una scrittura molteplice. In voi scalpitano plurali punti di vista, infinite vite e giorni possibili, diversi equilibri fra le parti del vostro romanzo e imprevisti finali per i vostri racconti. Accettate gli alti e i bassi che scombineranno e arrufferanno le vostre fragili certezze. Ascoltate l’altro piatto della bilancia. Iniziate a scrivere seguendo il vostro doppio nel bosco come se fosse il vostro animale guida e il vostro totem. Le scelte che prenderete in questo 2020 vi porteranno fortuna perché in realtà erano già lì ad aspettarvi e il vostro doppio e i vostri personaggi le conoscevano da tempo. Nel frattempo scrivete, in primavera si riaffaccerà Venere e tutto vi apparirà più chiaro. Eugenio Gardella autore di “Sei sempre stato qui” (ed Frassinelli). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Leone. Di Valentina Morelli. Se il 2020 fosse un romanzo, l’incipit del tuo, caro Leone, sarebbe di quelli che portano il lettore (impaziente) alla defenestrazione del tomo: scialbetto e tristanzuolo assai. È inevitabile: i mesi invernali, con le giornate corte, il sole che si nega e l’umidità che ti ammoscia la criniera sono sempre, per te, fonte di afflizione. Non ti abbattere (la resa è poco regale) e approfitta del buio per prepararti a quello che verrà. Riposati e – nel mentre – consuma letture catartiche per spremere fuori ogni malinconia (“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara e “Il Sale” di Jean-Baptiste Del Amo fanno più male di un mignolino contro uno spigolo): sarai così pronto ad accogliere, già con l’arrivo dell’equinozio di primavera, il primo di una lunga serie di colpi di scena che trasformeranno una storia iniziata in sordina in un’avventura che tiene il lettore (paziente) sveglio la notte. Valentina Morelli autrice di “Mara conta i passi” (ed. I sognatori). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Cancro. Di Ilaria Scarioni. Ebbene, anche quest’anno come ogni anno siamo agli sgoccioli: l’anno vecchio sta finendo e uno nuovo, nuovissimo, proprio di pacca arriverà! E noi cancerini che possiamo fare per prepararci a questa novità? Intanto, possiamo leggere di nascosto tutte le previsioni per il nostro segno nelle grandi librerie di catena cercando di trovare conferme ai nostri desideri. Già, ma noi del Cancro cosa vogliamo davvero? Come sempre, come ogni anno, non ne abbiamo la più pallida idea, a ogni parola che leggiamo segue un sonoro mugugno. La colpa però non è la nostra , la colpa è della Luna! Che fai, luna, in ciel? Dimmi che fai, silenziosa, luna? Si chiedeva il Giacomo nazionale, cancerino d’eccezione, e che vuoi che faccia sta benedetta luna? Fa che ci governa, ci rende instabili, emotivamente labili, talvolta inclini al pianto o all’euforia senza alcuna ragione sensata. Ci fa desiderare schizofrenicamente tutto e il suo contrario! Abbiamo bisogno di praterie sterminate, di discese ardite e di risalite , di andare lontano per struggerci nella nostalgia di casa, come sempre. Vogliamo amori avventurosi e quotidianità rassicurante. Vogliamo tutto. Anche quest’anno, a meno di non essere in terapia con un buon stabilizzatore dell’umore, saremo balenghi e lunatici come sempre! Faremo come sempre grandi sospiri, progetti megalomanici, e drammi di nulla perché si sa il cancro ha un gusto perverso per la tragedia. Se fossimo una canzone non potremmo essere altro che Io sono un istrione del buon vecchio Aznavour! Cantatela nudi davanti allo specchio tutte le mattine. Per tutto il 2020. Porterà bene o forse no, ma mi piace insinuarvi il dubbio. Ed ora i consigli di lettura per l’anno che ci aspetta: Per i più nevrotici e introspettivi, Memorie di un malato di nervi, Adelphi, ma anche Il libro dell’Es, Georg Groddeck, Adelphi. Per i romantici, desiderosi di struggimenti, Cime tempestose, Emily Bronte e Via col vento, Margareth Mitchell, in fondo domani è sempre un altro giorno? Peri cancerini alla ricerca di un po’ di magia la saga completa di Harry Potter da imparare a memoria! A memoria! Colonna sonora anno domini 2010, direttamente dagli anni ’80, Non voglio mica la luna, o forse sì, forse noi la vogliamo, o forse no. Chissà. Film dell’anno ma pure della vita, Io e Annie del più grande dei nevrotici Woody Allen, perché in fondo in questa schizofrenia di desideri, we all need the eggs, anche noi mutevoli cancerini Che sia un anno pieno di eggs ma pure di love, di libri e di storie! Che sia un anno pieno di gioia! Ilaria Scarioni autrice di “Quello che mi manca per essere intera” (ed. Mondadori) – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Gemelli. Di Cinzia Pennati. L’aria è il vostro elemento ma non di aria è fatto il vostro cuore. Per i nati sotto il segno dei Gemelli il lavoro non procederà nel migliore dei modi, potrà capitare che qualche collega vi metterà i bastoni tra le ruote, ma a chi non succede? Voi usate la vostra testardaggine per non mollare, la vostra golosità per compensare con un dolcetto dolcissimo, in fondo una gratificazione ogni tanto non può che farvi bene. Siate prudenti, però, tenete a freno le vostre manie di grandezza perché avrete tempo di raccogliere ciò che avete seminato. Per quanto riguarda il dio denaro, invece, avrete le stelle a vostro favore ma non fate il passo più lungo della gamba, siate formiche e conservate provviste per il futuro. Starete bene, attenzione, però, ai colpi d’aria, torcicollo e mal di schiena saranno in agguato. Qualche problemino in famiglia, un parente mostrerà gelosia nei vostri confronti, ma si sa, parenti serpenti, quindi non dateci troppo peso anche perché, udite udite, il 2020, sarà per tutti i gemelli sotto il segno dell’amore. Ritroverete la sintonia e la passione che ormai avevate perso verso la persona amata e ci scapperà pure una scappatella nel mese di Aprile! E sarà proprio attraverso quell’esperienza di fuga che riscoprirete l’amore. Quindi, il mio consiglio di lettura per voi è “Felici i felici” di Yasmina Reza. “Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici” Buon 2020 amoroso, cari gemelli. Cinzia Pennati autrice di “Il matrimonio di mia sorella” (ed. Giunti). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Toro. Di Emilia Marasco. Gli anni facili in assoluto non esistono. Voi, nati sotto il segno del Toro, concreti e poco inclini a coltivare illusioni, lo sapete. Con la concretezza e la solidità che vi contraddistinguono, ai sogni preferite i progetti che, a dire il vero, contengono il sogno e lo strutturano. Il 2020 forse non sarà sempre facile ma sarà un anno di buon raccolto, l’anno giusto per impiantare un nuovo progetto. Voi che amate scrivere lo fate con tenacia e metodo, preferite pensare alla scrittura come a un artigianato piuttosto che a un’arte, assegnate importanza al momento dell’eliminazione del superfluo tanto quanto al momento creativo. Scrivere è come fare il pane, bisogna sapere quando smettere di impastare. Regalatevi Ad occhi aperti ( Bompiani) il libro di conversazioni tra Matthieu Galey e Marguerite Yourcenar. Leggetelo a inizio anno, poi dedicatevi al vostro progetto di scrittura, con metodo e anche con qualche libertà, il 2020 è l’anno perfetto per sperimentarsi fuori dai soliti schemi. Emilia Marasco autrice di “Ti racconto com’ero” ( Il canneto editore). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Ariete. Di Manuela Romeo. Farete i conti con la vostra irruenza, scrittrici e scrittori dell’ariete, e imparerete a vostre spese che l’audacia non sempre ripaga. Uno scrittore valido deve dar prova di coraggio – e Marte è sempre con voi – ma l’irrazionalità e l’impulsività che caratterizzano il vostro segno potrebbero condurvi a idee narrative iperboliche e fuori luogo. La vostra natura competitiva e il desiderio di dimostrare quanto siete talentuosi potranno invece giovarvi se vi prefisserete ambiziosi e seri obiettivi, come la partecipazione a concorsi letterari o l’iscrizione ai proficui Laboratori di Officina Letteraria. Per una volta siate costanti e metodici, non abbiate fretta, scendete a patti con la saggezza. Imparate dall’amico toro, grazie al suo esempio troverete la vostra voce. Un signor testo, come dice il buon vecchio King, è il risultato di ripensamenti, riscritture, revisioni di revisioni. Non accontentatevi delle vostre indubbie capacità e del vostro innato slancio, andate ancora oltre e abbandonatevi ai dolci e malinconici tormenti dello scrittore consapevole. Leggetevi con pazienza e cura On writing. Manuela Romeo autrice di “Neve che non dimentica” (ed. Pentagora). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Quello che abbiamo scoperto frequentando le maestre delle Scuole dell’Infanzia del Comune di Genova è che vanno sempre a scuola per formarsi su qualcosa di nuovo, si aggiornando di continuo e poi applicano con grande impegno e passione. Dal Laboratorio di formazione sulla narrazione tenuto da Officina Letteraria sono uscite molte storie che le maestre hanno scritto per i loro bambini scegliendo parole e immagini. Ecco un esempio. — Leo di casa in casa. La pioggia ticchetta sulla finestra, grosse gocce scendono lentamente lungo i vetri, grosse lacrime scendono dalle guance della maestra. “Maledetta cipolla!”. La maestra dondola ritmicamente al suono della mezzaluna che batte sul tagliere, a tratti si asciuga gli occhi con la manica sinistra. “Maledetta cipolla!”. La maestra, mentre sminuzza le verdure per il soffritto del ragù pensa ai suoi bambini che, in mattinata a scuola hanno costruito un razzo per arrivare sulla luna e tornare a terra in tempo per il secondo turno del pranzo. “Ci siamo divertiti! ” pensa. Un rumore ovattato, uno “stump, stump” attira la sua attenzione, abbandona la mezzaluna sul lavandino… “Marco sei tu? o ha bussato qualcuno?” Marco con le cuffie in testa si muove per la stanza ad un ritmo che solo lui riesce a sentire. “Stump, stump!”, “Ma da dove viene questo rumore?” Lo sguardo della maestra inizia a viaggiare per la cucina e prosegue per tutta al casa… Un’ombra, una forma sconosciuta dietro il vetro della portafinestra del terrazzo attira la sua attenzione. C’è qualcuno là fuori, alla pioggia e al vento, qualcuno che la maestra non conosce. Apre la porta, uno scroscio di pioggia entra di prepotenza fermandosi sullo scalino: appena fuori, un piccolo personaggio con criniera e ciuffo della coda arancione, gilet e calze verdi, un grosso nasone su cui brillavano due piccoli occhi neri come il carbone, bagnato anzi inzuppato di pioggia, la osservava dal basso all’alto. “Ma tu da dove vieni?”, “Giuseppeee!” (il gabbiano reale amico della maestra che racconta storie che solo chi possiede le ali può conoscere)…”sei tu che mi hai portato questo Piccolino?” Alla domanda risponde solo lo scrosciare della pioggia, nel cielo più grigio del porfido solo nuvole pesanti di pioggia. La maestra accoglie Piccolo, gli prepara un bagno caldo, lo asciuga… “Il soffritto può aspettare e poi non ho voglia di cucinare.” Piccolo tace o forse non conosce la lingua della maestra, ma ormai il senso del dovere le impone di preparare la cena. Piccolo la segue con lo sguardo e lei se lo porta appresso. “Le verdure nel wok sono pronte, vieni che andiamo a scegliere i libri da leggere ai miei bambini a scuola.” Il cielo ha smesso di piangere mentre le ombre della notte avanzano sui tetti della città. Le ultime nuvole si dissolvono scoprendo un cielo illuminato dalla facciona della luna che sorride mostrando tutti i denti del Mare della Tranquillità. Piccolo, scalando la grande Stella di Natale, riesce a raggiungere il davanzale della finestra e non distoglie lo sguardo dal satellite terrestre. Il giorno dopo, nevica. La maestra accompagna i bambini in giardino che con la bocca aperta e la lingua di fuori rincorrono i piccoli fiocchi di neve. Al rientro a casa: “Ti sei annoiato Piccolo? Hai visto la neve? Vieni sul terrazzo. Guarda è bianca, è fredda, presto che si scioglie!” Piccolo sa ascoltare e la maestra gli racconta dei giochi, delle storie, delle facce sorridenti e imbronciate dei suoi bambini, delle risate e dei pianti, dei nasi moccicosi, delle voci che riempiono la testa e il cuore… La mattina successiva, sveglia alle 6.30. La scuola aspetta la maestra per aprire il suo portone verde. “Devo sbrigarmi, Piccolo. Che fai qui dalla porta? Vuoi venire anche tu? Ora non posso, ma ti prometto che domani ti porto con me.” In classe la mattinata trascorre in fretta con il racconto di Piccolo e del suo strano ritrovamento, della sua voglia di venire a scuola, della promessa di portarlo, domani, a conoscere ai bambini. Il pomeriggio in casa della maestra è denso di preparativi. “Piccolo prova ad entrare nella valigia, ci stai? Devo preparare la busta per le foto, forse un quadernino dove scrivere, disegnare… le proprie emozioni.” Trillo della sveglia, sono le 6.30 del grande giorno. Piccolo è già prontissimo. “Andiamo, i bambini ti aspettano.”
Un laboratorio di narrazione, una storia che deve ancora nascere ha bisogno di suggestioni e domande. Ecco alcune delle suggestioni introdotte da Paola Pietronave nel Laboratorio che Officina Letteraria ha tenuto per le insegnanti delle Scuole dell’infanzia del Comune di Genova. — Abitare il Mondo. di Paola Pietronave. Se dovessi immaginare un pianeta straniero come lo immagineresti? Immagina una scatola di legno, all’interno una superficie di sabbia o di terra. Cosa ci metteresti sopra, dentro e sotto? E tutt’intorno? Ci abiterebbe qualcuno? Se sì, dove e come? Case di mattoni, cemento o igloo? Ci sarebbe la nebbia? Il mare? Il sole? La grandine e il caldo afoso? Lo smog? Ci sarebbero abitanti? Come sarebbero? Animali? Umani? La pelle di quanti colori sarebbe? Si potrebbe cambiare a seconda dell’umore? Esisterebbe la pelle? Ci sarebbero i libri? Che lingua si parlerebbe? Quali sono le parole a cui sei più affezionato e che non vorresti andassero perse? E i rumori? Qual è il primo rumore che hai sentito? E l’ultimo, quello che hai sentito poco fa? Ci sarebbero cose da mangiare? E da bere? E la notte esisterebbe? Sì? E la notte, quando tutto diventa buio, cosa farebbero le persone? Ci sarebbe il mare? E i giochi? Se dovessi infilare la punta del tuo dito nella sabbia o nella terra dentro alla scatola di legno, e dovessi disegnare il pianeta che ti immagini… …cosa immagini? L’idea del laboratorio nasce dalla parola chiave (ripetuta abbondantemente) IMMAGINAZIONE e nasce dall’idea di voler usare la fantasia dei bambini per immaginare un pianeta nuovo attraverso i loro occhi. Cosa è davvero importante per un bambino? Si potrebbe creare un archivio di immagini per immaginare questo pianeta e poi immaginare delle storie a partire dagli elementi trovati (in un certo senso simile alla valigia del fotografo), ma con un tema preciso, che può avere molti aspetti interessanti, legati sia a nati per leggere che intercultura, che una tematica ambientale su cui sensibilizzare (che brutta parola, va beh) i bambini… Si può immaginare una casa, gli arredi, i cibi, i giochi… attingendo alla realtà senza rimanerci ancorati.
Nel 2018 e nel 2019 Officina Letteraria ha fornito all’ufficio Formazione della Direzione Politiche dell’Istruzione per le Nuove generazioni del Comune di Genova due corsi di formazione sulle tecniche di narrativa per il personale docente delle scuole dell’infanzia. Il primo laboratorio ha avuto l’esito di un’esperienza praticata in diverse scuole intitolata Di casa in casa, il secondo, centrato sul rapporto tra fotografia e tecniche di narrazione, ha prodotto un’esperienza intitolata La valigia del fotografo. — Di casa in casa e La valigia del fotografo sono i titoli dei due progetti dedicati ai laboratori della scuola dell’infanzia con l’obiettivo di stimolare la creatività e un interesse verso la lettura e la scrittura nei bambini in età pre-scolare. Il corso, nella sua prima fase, ha permesso alle maestre di sperimentare in prima persona forme di scrittura creativa cercando di comprendere il legame che può instaurarsi tra parole e fotografie, per poi dedicarsi alla definizione e all’organizzazione, anche pratica, dei due progetti. In che modo un’immagine può aiutarci a immaginare e, quindi, a scrivere? La risposta a questo interrogativo è stata il punto di partenza per definire i due progetti, che hanno visto coinvolti in modo diverso da un lato i bambini, le loro stesse famiglie e le insegnanti e dall’altro l’utilizzo delle fotografie e delle parole. Di casa in casa. Di casa in casa nasce dal concetto del prendersi cura. Un pupazzo giunge inaspettatamente tra le braccia della maestra che decide di condividerne la custodia con tutti i bambini della classe (e le rispettive famiglie) per poterlo coinvolgere nelle più disparate attività. Ogni settimana il pupazzo viene affidato a un bambino e alla sua famiglia, con i quali condivide ogni momento della giornata, creando un rapporto di affetto e crescita, di gioco e di responsabilità. Le attività svolte durante la permanenza a casa vengono documentate con fotografie scattate dalle famiglie o dagli stessi bimbi, con la possibilità di scrivere un diario per raccontare l’esperienza vissuta. Questo progetto si adatta a bambini di tutte le età. La valigia del fotografo. La valigia del fotografo è un progetto più complesso, che richiede una maggiore organizzazione all’insegnante e un maggior impegno ai bambini coinvolti. Si tratta di creare una valigia creativa, una specie di archivio ambulante di immagini autoprodotte da usare per creare storie. Tutto può servire per immaginare e scrivere una storia: l’interno di un frigorifero può diventare l’ambiente in cui si svolgerà la narrazione, due matite possono essere i personaggi e una carota l’elemento chiave per il colpo di scena in grado di cambiare i colori della narrazione. Viene richiesto alle famiglie di provvedere alle fotografie che l’insegnante e i bambini trasformeranno in storie durante le ore scolastiche dedicate al laboratorio. In questo caso l’obiettivo è stimolare la creatività ed esplorare la struttura della narrazione, sfruttando la possibilità di avvalersi di immagini semplici e familiari. Tutte le storie vengono raccolte insieme in quello che diventa un vero e proprio libro di favole, reso ancora più prezioso dal fatto che queste sono state inventate proprio dai bambini. Le fotografie restano invece nella valigia del fotografo, così da creare un archivio sempre più grande. Elisa e Marisa hanno portato a termine con successo entrambi i progetti e nell’incontro finale, dedicato alla restituzione di quanto avvenuto, ci hanno raccontato cose bellissime. La prima (e la più importante) è stata il riscontro positivo da parte dei bambini e delle loro famiglie che hanno reagito con entusiasmo, curiosità e fiducia. L’esperienza di Marisa. Di casa in casa è nato sotto la buona stella della bellissima storia inventata da Marisa per iniziare il viaggio del pupazzo, corredata da immagini davvero poetiche e delicate. Inutile dire che il piccolo Leo (questo il nome del pupazzo) è stato accolto con emozione da tutti i bambini, che aspettavano trepidanti di poterlo avere in custodia e poi se ne prendevano davvero cura, con il candore e i sentimenti che solo i più piccoli possiedono. Leo è stato in montagna a scoprire la neve, in lavatrice per essere lavato e pulito, è stato un compagno di nanna con cui condividere il letto e i sogni in un abbraccio ed è addirittura finito in ospedale al fianco di una piccola amica. Sono state scattate molte fotografie ed è stato scritto un diario, in cui quasi ogni resoconto si conclude ringraziando Leo per il tempo trascorso insieme. I bambini che per qualche ragione non hanno potuto tenere a casa il pupazzo, ne sono stati i custodi per una settimana a scuola, così da non perdere la bella esperienza, ma anzi, viverla ancora più intensamente. Un ottimo risultato, quindi: gratificante per l’insegnante, le famiglie e, soprattutto, per i bambini. L’esperienza di Elisa. Elisa ci ha subito stregate mostrandoci la bellissima scatola di latta a forma di macchina fotografica che ha utilizzato per realizzare La valigia del fotografo e l’incredibile quantità di fotografie prodotte dai genitori per realizzare il progetto: ambienti, oggetti e animali come spunto da cui partire per creare nuove storie, scardinando i luoghi comuni che vedono le favole piene zeppe di prìncipi, principesse e streghe cattive. Bisogna fare una menzione d’onore alla capacità di questa insegnante di spingere i bambini un po’ oltre la loro comfort zone, associando tra loro elementi insoliti per comporre le storie, “costringendoli” a immaginare liberamente, senza porre limiti al processo creativo. Sotto la sua attenta guida i bambini si sono sbizzarriti a scrivere storie divertentissime e un po’ naïf, piene di fantasia, pura espressione del loro sguardo unico sulle cose della vita. Ogni storia inizia con un riquadro bianco, nel quale ogni bambino ha disegnato la storia a modo suo, e si conclude con una fotografia delle fotografie utilizzate. Sfogliare questo libro è una gran soddisfazione, ci immaginiamo la gioia dei bambini nel poterne scorrere le pagine ogni sera prima di andare a dormire. Conclusioni. In conclusione i due progetti realizzati sembrano aver soddisfatto a pieno le aspettative di riuscita, senza sollevare particolari criticità, ma anzi, trovando nella fotografia uno strumento utile alla narrazione e alla partecipazione, in grado
di Silvia Conte. Un piacere tutto particolare deriva dal frugare tra i libri usati. Sposti delle piccole pile, estrai un volume e te lo rigiri tra le mani, compiaciuto. È come aprire una cassapanca in soffitta e sperare di trovare un tesoro. Scovare un buon libro. La gioia non è soltanto quella di scovare un buon libro o un testo recente e ben tenuto. Il bello è proprio nello sfogliare qualcosa già utilizzato da altri, immaginare cosa hanno provato i lettori precedenti, quali emozioni, quali ricordi sono scaturiti da quelle pagine. Ecco perché io sottolineo molto e a volte indugio in commenti a piè di pagina: se riprendo un testo in mano dalla mia libreria, dopo anni, sorrido felice dei miei commenti che richiamano sensazioni provate in precedenza o mi stupisco per cose dimenticate. Questa fortuna si moltiplica in Edicolibro, dove puoi lasciare un tuo libro sottolineato e commentato e prenderne un altro; dove talvolta non recuperi nessun commento scritto, ma parli direttamente con il proprietario del volume, che lo deposita lì e te lo consiglia con entusiasmo o ammette di volersene liberare. Ma Edicolibro è questo: uno scambio a tanti livelli e quello dell’oggetto è certamente il più banale. Siamo lì, tra le 15 e le 20 volte al mese, ad aspettare i nostri “clienti”, tanti habitué, tanti passanti, tanti turisti. Ci passiamo libri, idee, commenti, emozioni, ricordi. Non sempre gli scambi sono all’altezza: c’è chi porta un libro di cucina e si prende, che so, un Camilleri. Ma non importa, quel qualcuno è uscito di casa per venirci a trovare, per fare due chiacchiere e per condividere un pezzetto di sé e portarsi via il ricordo di un altro. E allora edicolibristi vi invito a mettere un breve commento sul testo che consegnate, così ci portiamo a casa un’emozione in più rispetto a quella che ci voleva trasmettere l’autore. Edicolibro va avanti. Vi aspettiamo in Edicola con testi che vi siano piaciuti e che volete regalare al destino di un’altra persona. Vi aspettiamo per mettere l’annuncio di un libro che state cercando. Vi aspettiamo negli orari che trovate sulla pagina Facebook o durante le iniziative che organizziamo per incontrarvi e conoscervi. Edicolibro va avanti. EDICOLIBRO, piazza della Meridiana, Genova.