Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Pesci di Elena Mearini Si sa, voi siete due in uno, vivete del pesce che nuota verso l’alto della superficie e di quello che si spinge al basso del fondale. Desiderate il salto fuori dall’acqua e il tocco della luce, ma non potete rinunciare al nascondiglio buio dell’abisso. Nella scrittura, il gioco tra chiaro e scuro evidenzia i conflitti, rende la trama accattivante, avvicina i personaggi alla verità del giorno e della notte. Può essere un punto di forza, il vostro nuoto doppio e contrario. Però a un certo punto dovete scegliere da quale parte andare, bisogna affidarsi a una sola corrente per evitare l’immobilità dello stare a galla fine a se stesso. Il pesce non è pesce solo perché non affonda, suo dovere è avanzare nell’acqua, scegliere un percorso di vita, un movimento fatto di inizio, svolgimento e fine. Altrimenti si condanna a non avere storia. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Acquario di Anselmo Roveda Ti attende un’annata importante, Acquario, come tutte quelle che ci toccano in questa dimensione effimera. È tempo di decisioni, dovrai avere coraggio e determinazione, fare tesoro del passato e proiettarti nel futuro, ma le tue proverbiali doti di onestà, sensibilità e fedeltà potrebbero non bastare: la fortuna in questo 2018 non ti è compagna. Qualche volta ti sentirai come il dottor Morgan de L’ultimo uomo della Terra (1964) o Mme Rosa de Il piacere (1952); lascia scorrere il bianco e nero, nel contrasto di luce troverai il dettaglio di svolta, quindi torna alle fonti letterarie: Richard Matheson e Guy de Maupassant. Poi cerca la determinazione, ma scansa gli eccessi, del tuo compagno di segno Charles Dickens: attraversa oceani per far valere i tuoi e altrui diritti, non lasciarti logorare. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Capricorno di Bruno Morchio Scrittori in erba, siete in buona compagnia: Cicerone, Moliere, Racine, Alfieri, Poe, Kipling, London, Pascoli, Tolkien, Simone de Beauvoir, Salinger e Wilbur Smith sono nati sotto il segno del Capricorno. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Segno di terra, ben rappresentato dalla testa caprina, mantiene tuttavia, grazie alla coda di pesce, uno stretto rapporto con l’acqua. Per l’esperienza che ho dei nati sotto il Capricorno, consiglio di seguire nella scrittura l’ispirazione che sale dal basso, dalla propaggine equorea. Evitate di intestardirvi sui propositi programmati e lasciate che le parole fluiscano sulla pagina come le onde del mare sulla battigia. Una buona pagina è come un orgasmo: più vi spremerete con l’intelletto e più arduo sarà realizzarla. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Sagittario di Alessandro Gazoia Il Sagittario ama gli unicorni veri e pure quelli di pelouche, il rumore delle scarpe da basket sul parquet, i film vecchi con Jean Gabin e le file molto ordinate al supermercato. Ma più di tutto ama l’aggettivazione a effetto e in accumulo. Nelle sue storie l’asfalto d’estate è sempre rovente; e quando il motociclista che arriva a velocità folle ci cade sopra, diventa rovente e cinico o persino: rovente e freddamente cinico (il Sagittario preso dalla foga spesso bara, contrabbandando aggettivi dentro avverbi in -mente). Il consiglio per il 2018 è dunque molto semplice. Caro Sagittario: nel dubbio, togli; se sei sicuro, togli; se sei davvero sicuro, ripensaci, e solo dopo averci ripensato: rovente sia infine l’asfalto. Ma rovente e freddamente cinico: mai. Aggettiva piano, pensa a noi. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Scorpione di Pier Franco Brandimarte Lo scrittore e drammaturgo tedesco George Büchner – un quasi scorpione morto a 24 anni – inventò il personaggio di un re che a un certo punto smette di fare il re perché ci deve pensare. Il governo gli richiede una serie di azioni e su ognuna lui ci pensa e ci pensa finché arriva a chiedersi il senso stesso del regnare senza trovare una risposta convincente. Nel dubbio, s’impantana, e il regno va in malora. Povero re, nessuno lo salva, nessuno gli lancia una cima. Ma tu, scrittore scorpione, che aspiri al regno e cammini sulle tue sabbiemobili sta’ attento. Considera che le pagine bianche, anche se dense di propositi, non valgono la peggiore frase, viva e corregibile. Accetta il rischio, l’imperfezione e la vita. Per l’anno che viene scambia un dubbio perfetto con una decina di pagine brutte, tanto per cominciare, che poi si vedrà. Tocca terra scorpione, esci dal pantano o comunque datti una mossa. Poi starai meglio, promesso. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Bilancia di Sara Boero Sfruttate al meglio la vostra naturale tendenza all’armonia per trovare i perfetti equilibri narrativi nelle storie. La scrittura è un’ottima valvola di sfogo per quel bisogno di simmetria vagamente ossessivo che vi costringe a sistemare il centrotavola con il righello. Attenzione, però, a non ibernare chi vi legge: dietro a quella glaciale impalcatura geometrica si nasconde una domanda narrativa passionale e anticonformista che troppo spesso cercate di ricomporre con periodi ordinati e rassicuranti. Datele lo spazio che merita e non lasciatevi spaventare dall’imperfezione. Nel 2018 la vera sfida per i Bilancini scrittori sarà lasciare entrare tra le pagine anche un po’ di disordine, per riscoprire il fascino ambiguo e spigoloso della dissonanza. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Vergine di Edoardo Cavazzuti Se siete scrittori (o aspiranti tali) e avete la fortuna di essere nati sotto il segno della vergine, il nuovo anno sarà come un lunghissimo settembre. Abbandonatevi quindi all’acquisto compulsivo di cancelleria – soprattutto matite HB – anche se scrivete esclusivamente al PC. Cesellate la vostra wishlist di libri (quasi tutti non-fiction di documentazione), ordinate i tomi con consegna entro ventiquattro ore, ma, una volta arrivati a casa, lasciateli marcire sul comodino. Scongelatevi! Smettete di sollazzarvi con gli elenchi numerati e/o puntati: 1) perché non semplificano veramente le cose; B) perché non li legge nessuno. Già che ci siete, dite basta anche all’uso del punto e virgola: non è da voi. In questi primi giorni del 2018 vi renderete finalmente conto che – dopotutto – non è così essenziale definire in quale anno sia stata rimandata di greco la cognata di uno dei personaggi secondari del romanzo che state scrivendo. Ah, sì, a proposito: iniziate a scriverlo, questo benedetto romanzo. Fatelo proprio oggi, proprio ora, con una parola a caso. Solo una parola. Non è neanche necessario che sia perfetta. Lasciatevi corrompere dalla vertigine del caos. Provate con “Impostore”. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Leone di Riccardo Gazzaniga Scrittori nati sotto il segno del Leone, siete fortunati. Il peculiare egocentrismo del vostro segno è un’arma fondamentale per chi sogna una pubblicazione: altrimenti come osereste riempire centinaia di pagine e pensare che qualcuno sia disposto a leggerle? E pagando per farlo! Ma l’egocentrismo può diventare una debolezza, se vi specchiate troppo in voi stessi e dimenticate di inseguire la vostra preda: la storia. Mentre scuotete fieri la vostra regale criniera di parole, la storia balza via come un’antilope, svanendo dentro foreste inaccessibili. Per questo 2018, quindi, non compiacetevi della vostra bellezza ma inseguite la storia, osservatela, studiatela per attaccarla proprio lì, dove è debole. Poi azzannatela e non mollate più. Il suo ultimo respiro vi dirà che è pronta per i lettori. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Cancro di Ester Armanino Quando scriviamo, noi cancerini sembriamo sempre avere un terribile seppur creativo mal di pancia: anche l’evento più insignificante può avere enormi conseguenze a causa della nostra ipersensibilità. La tendenza a sentire il mondo più che guardarlo rischia però di portare i nostri lettori, già dotati di sentimenti propri, a un’inevitabile indigestione. Il consiglio per il 2018 è quindi quello di allenare lo sguardo, esercitare l’osservazione come faceva Georges Perec quando stilava lunghissimi inventari nel tentativo di esaurire i luoghi e la realtà. Guardare il mondo nelle sue molteplici sfaccettature, provare a raccontarlo come è invece che come siamo, lascerà al lettore un sano appetito di sentimenti e consentirà a noi scrittori del Cancro di distrarci dal mal di pancia almeno per qualche pagina. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Gemelli del Dottor Henry Jekyll James Matthew Barrie dice che i Gemelli “non possono essere descritti, perché non si saprebbe mai quale dei due si descrive.” È quello che succede spesso nei vostri scritti, Gemelli (dici a me?), non riuscite mai a capire se quell’io narrante sia davvero voi o quell’altra parte più oscura. Per il 2018 vi do un consiglio: abbandonate l’idea che ci sia un modo di scrivere giusto (o sbagliato), un lessico bello (o ripugnante), una sintassi corretta (o una sporca), che la congiunzione possa essere solo disgiuntiva. Tornate alla fonte, alla nuvola da cui proviene l’aria che vi riempie i polmoni che sono due ma uniti dallo stesso corpo. C’è solo una scrittura: quella vera (quella vera!) che parte dagli stessi ricordi (dalle viscere) che avete in comune con le due metà di voi. La verità non mente (le viscere non mentono mai). Consigli di lettura? “Peter Pan e Wendy” è d’obbligo e la “Trilogia della città di K.” non vi deve sfuggire. Piaceranno a entrambi. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Toro di Emilia Marasco Dopo il lungo periodo in cui Saturno vi ha appesantito il passo, vi ha obbligato a far ricorso a tutte le vostre risorse più stabili – la concretezza, la prudenza – avete finalmente rialzato la testa. Non accontentatevi, potete spingere lo sguardo più in là, oltre il confine del territorio che siete abituati a dominare. Nel 2018 Saturno sarà vostro alleato, è arrivato il momento di osare. Scrittori del Toro se avete una sinossi, uno storyboard, un file con l’identikit dei personaggi, un incipit perfetto e un finale al quale tendere… buttate via tutto, cestinate, scrollatevi di dosso il solito metodo di attacco e lasciatevi guidare dalla passione e dalla fantasia. Concedetevi di scrivere senza un progetto definito, seguite l’istinto, guardate laggiù, oltre il confine, e scrivete col coraggio di cui siete capaci. La concretezza riservatela al lavoro di revisione, sarà bello fermarsi dopo aver attraversato territori inesplorati. Rileggete Il mago di Oz di L. Frank Baum, scrittore del Toro. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Nove scrittori e scrittrici, due editor e un pubblicitario maestri di Officina Letteraria hanno ideato l’Oroscopo Letterario del 2018, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Lo pubblicheremo segno dopo segno. Consiglio per tutti: Non fate come Blaise Pascal che nel 1656 scrisse «mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve»: sforzatevi di trovare il tempo per essere brevi. Ariete di Angela Rastelli «Che cosa penso dell’amore? In fondo, non penso niente. Certo, vorrei sapere “che cos’è”, ma, vivendolo dal di dentro, lo vedo in quanto esistenza, non in quanto essenza» diceva Roland Barthes. Allo stesso modo vivrai la scrittura, Ariete. Quest’anno ti ci butterai dentro, anche prima di aver capito bene “che cos’è”, e l’attraverserai, testardo e impavido come il tuo animale zodiacale, senza il timore della pagina bianca, privo del tremore che prende gli altri segni di fronte al cominciare, così come si comincia un nuovo amore. Ma attento, Ariete, ricorda quello che diceva ancora Barthes: «Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia». Il mio consiglio per il 2018 è questo: fatti sotto Ariete, ma dopo rileggiti e riscrivi, solo tornando sui tuoi passi e riconsiderando il cammino fatto potrai evitare le trappole in cui l’eccessiva irruenza fa cadere – in amore come nella scrittura. Leggi gli altri segni dell’oroscopo!
Questo Natale, diciamo basta al solito libro acquistato all’ultimo minuto, al romanzo preso su Amazon che chissà-se-arriverà-in-tempo; basta alle domande tipo “cosa regalo a uno che legge tanto?”, oppure “ma questo l’avrà già letto?”, “è uscito un nuovo capitolo della Ferrante?”. Questo Natale, regala al tuo amico, fidanzata, compagno, marito, mamma, parente, pronipote, figlia e figlio quello che ha sempre sognato: un laboratorio di scrittura per ampliare la sua tecnica, esercitarsi in compagnia, e avere finalmente il dono più prezioso, il tempo per la sua passione! I laboratori di scrittura da regalare a Natale Ti proponiamo un elenco di laboratori di scrittura che puoi regalare al tuo creativo preferito. Sono laboratori brevi, che non richiederanno un impegno troppo lungo nel tempo; e soprattutto iniziano tutti dopo le feste, quindi non c’è pericolo che coincidano con gli ultimi giorni di ferie. “La mia storia” – laboratorio di scrittura autobiografica con Elena Mearini. 3 incontri, 18 ore, 300€. “La mia storia a Sori” – laboratorio di scrittura autobiografica con Elena Mearini e scrittori esordienti, presso la biblioteca civica di Sori. 7 incontri, 18 ore, 190€. “Dallo scrittore all’editore” – come pubblicare al meglio il romanzo che abbiamo nel cassetto. 7 incontri, 43 ore, 550€. “L’allenamento” – per coinvolgere il corpo nel processo creativo. 4 incontri, 16 ore, 250€. “Verso la terra incognita” – laboratorio di scrittura erotica con Pier Franco Brandimarte. Domenica 4 febbraio 2018, 6 ore, 90€. “Officina ragazzi a Sori” – laboratorio di scrittura per ragazzi dai 12 ai 16 anni. 10 incontri, 15 ore, 170€. “Le storie dentro le immagini” – scrivere racconti ispirati alle opere d’arte con Emilia Marasco. 6 incontri, 12 ore, 150€ (tariffa promozionale natalizia!). “Narrare la città vecchia e le sue storie” – scrivere di Genova e dei suoi vicoli, laboratorio “on the road” con Laura Gugliemi. Domenica 13 maggio 2018. 6 ore, 70€ (tariffa promozionale natalizia!). “Sua maestà la trama!” – come si costruisce una buona trama, a partire da un fatto realmente accaduto, con Sara Rattaro. Domenica 25 marzo 2018. 6 ore, 90€. Ma non finisce qui! Puoi scegliere di regalare un buono di importo libero, che potrà essere speso per qualunque attività di Officina Letteraria fino al 31 dicembre 2018. Per informazioni e pacchetti regalo, scrivi a: comunicazione@officinaletteraria.com
Lavoro impegnativo. Full time. Moglie, figli, amici, nonni. Famiglia ingombrante. Blocco dello scrittore. Sindrome da foglio bianco. Mancanza di tempo. Cassetto inchiodato. L’idea non è abbastanza buona. L’idea non è abbastanza nuova. L’idea non è abbastanza scioccante. E, per chiudere, il classico “gomito che fa contatto con il piede”. Ci sono almeno mille motivi per cui non stai utlimando il tuo manoscritto, ma, siccome vogliamo essere positivi, ecco cinque buoni motivi per portare a termine il tuo primo romanzo. 1. Altrimenti non potrai mai scrivere il secondo. Sembra una battuta – e di certo lo è – ma forse non ci avevi mai davvero pensato bene: se sei tra quelli che tergiversano pensando che un romanzo sia un’impresa difficile, pensa invece che potrebbe essere solo l’inizio di una serie. Così è stato per tutti gli scrittori, perché per diventare autori bisogna certo iniziare a scrivere, ma non basta. Per diventare autori bisogna sapere quando e come chiudere il tuo primo lavoro. 2. Stai facendo più fatica a non finirlo di quanta dovresti farne per finirlo. Per alcuni è proprio così: un romanzo può essere un impegno tanto grande da sembrare impossibile da portare a termine. Ma portare avanti la storia che stai scrivendo significa fare delle scelte e ogni scelta comporta che le possibilità si riducono. Alla fine, arriverà un momento in cui non avrai più scelta e non potrai fare altro che finire. Alle volte basta superare uno scoglio che sembrava insormontabile, ma non lo era affatto, per vedere il resto della strada in discesa. 3. Non hai risposte, ma sai porre le domande giuste. Per altri accade questo: si inizia a scrivere un romanzo pensando che si debbano comunicare delle verità assolute, ma scrivere significa anche esercitare il dubbio, e può succedere di arrivare a perdere ogni certezza. Allora ricorda: la letteratura non ha il compito di fornire risposte. La scrittura è figlia del racconto e il racconto nasce per porre domande. Lo scrittore è colui che sa porre le domande giuste. 4. Quello che hai da raccontare non interessa a nessuno, finché non riesci a raccontarlo. Quindi àrmati di sincerità, affronta il tuo demone, quello che tieni chissà da quanto tempo chiuso nel cassetto, e abbi il coraggio di chiederti se a te interessa sapere cosa accadrà ai personaggi che hai ideato, alla trama che hai in testa, quell’idea che spinge per farsi scrivere. Se la risposta è sì, hai già trovato la prima persona che vuole leggerti: sei tu. 5. Perché, in fondo, quello che più conta è come va a finire la storia. O no?
Alla presentazione de “L’invenzione delle personagge”, libro edito da Iacobelli, ovviamente sono l’unico maschio. Non c’è di che stupirsi, e nel luogo comune ci stiamo anche un po’ comodi. Il libro, curato da Roberta Mazzanti, Silvia Neonato e Bia Sarasini, rilega opinioni e osservazioni di 23 autrici di varia estrazione disciplinare, orbitanti attorno al mondo della scrittura. Sempre che non si offendano a essere chiamate autrici, per la volgarità di questa declinazione del sostantivo maschile. Se è nato prima “autore”, ci sarà un motivo. Se Elsa Morante voleva essere definita “scrittore”, anziché scrittrice, aveva le sue ragioni. E certo. Io non è che sono maschilista. Ma un po’ contro il femminismo, sì. Poi tutte queste parole che finiscono in “ice”, come stanno male. Ricordano un po’ meretrice, non trovate? Le donne dovrebbero tenersi stretta la loro vera coniugazione: – inga. Da casalinga. Lasciamo stare i luoghi comuni? No. Non le lasciamo stare, perché è questo ciò di cui si è parlato. La discriminazione della donna in ambito letterario. Perché le donne, per quanto si sforzino, non possono che scrivere letteratura femminile. Esatto. Rosa. Lo scrittore, e intendo lo scrittore maschio, può scrivere di tutto. Già. Peccato che non legga di tutto. Gli uomini leggono uomini. Le donne leggono sia donne che uomini. E sarà per questo che ci capiscono un po’ di più, in fatto di relazioni sentimentali. Mentre Silvia Neonato parla, cerco di estraniarmi dal mio confortevole luogo comune. Provo a mettermi dietro agli occhi di tutte queste donne che mi circondano. Provo a sentire dalle loro orecchie. E scopro in effetti una scrittura fatta di sensibilità, di un sottotesto difficile da descrivere, perché spesso contiene anche questa piccola rivincita: sono donna e scrivo. Le donne sono un elemento recente, nella letteratura moderna. Hanno iniziato a leggere, e poi a scrivere, intorno al 1700. Sono nuove quanto gli smartphone, per capirci. E infatti c’è chi ancora non le capisce, in ambito letterario. Per sicurezza le confina nella letteratura di genere. Donne che scrivono gialli. Donne che scrivono di donne. Donne che scrivono di amore carnale molto passionale con qualche sfumatura. Come quando non sai cosa sono le app, e usi il nuovo iPhone solo per le chiamate. Che va benissimo, ma gli altri 500€ che hai speso rimangono sprecati dietro l’indifferenza. Va detto che gli uomini scrivono da sempre, e partono con qualche secolo di vantaggio sulle scrittrici. E anche in fatto di personaggi maschili, la letteratura si spreca. E i personaggi femminili? Esistono? Certo. E se esistono le scrittrici, le infermiere, le avvocate, le architette (anche se questo è un po’ osè), perché non ci sono le personagge? Da oggi ci sono, e ce l’ha insegnato Silvia Neonato. Le personagge sono più complesse dei personaggi. Ai personaggi basta che gli dai il calcetto il venerdì sera, una birra, un po’ di scollatura, e sono a posto. Le personagge vogliono qualcosa di più. “Sono di carta, ma vogliono essere amate come donne in carne e ossa”; amate finché morte non vi separi, e fortunatamente da qualche anno le trame stanno lasciando sopravvivere le nostre protagoniste, troppo spesso vittime di strazianti suicidi nella classicità. Ora che anche i nonni si sono abituati allo schermo touch, le donne sono diventate una realtà letteraria non ignorabile. E infatti le loro personagge vivono, sfidano, osano! Perché “la letteratura, specialmente quella pop che non passerà alla storia, è il ventre molle che rispecchia i cambiamenti del mondo”. Pensiamo a alcune delle più recenti eroine. Lisbeth Salander della saga Millenium di Stieg Larsson, che ci dimostra “quanto possa essere feroce una donna abusata”. Katniss Everdeen degli Hunger Games di Suzanne Collins (personaggia che non mi aspettavo di sentire nominare da una donna che non portasse jeans strappati a vita bassa e maglietta sopra l’ombelico). Questa protagonista che finalmente non è una ragazza che deve farsi maschio, ma diventerà una giovane donna, completa e vincitrice nella sua femminilità, e senza alcuna invidia del pene. Il libro raccoglie anche diverse dichiarazioni sulle personagge più amate dalle diverse interlocutrici. Ester Armanino confessa una passione per Salomè Otterbourne, un’eccentrica, vulcanica e alcolizzata scrittrice di mezz’età di discutibili romanzi del genere rosa-piccante, personaggio minore di Assassinio sul Nilo della celebre Agatha. E una chicca così poteva scovarla solo Ester, che ha uno spirito di osservazione maniacale per le donne in letteratura. Lei, che delle personagge ha fatto sempre le protagoniste (in Storia naturale di una famiglia, primo romanzo, e ne L’arca, appena uscito per Einaudi), ci confessa la sua scoperta: “le mie personagge sono sempre sdoppiate. La mia protagonista, se è donna, non è mai unica, ma è costituita da una traiettoria tra due donne differenti. Come Antigone e Ismene”. Le donne che scrivono donne, non le dipingono mai sole. Sono sempre in amicizia, o in antitesi, comunque in stretto legame. Questo perché le scrittrici portano con loro i ricordi dei rapporti intrecciati con altre donne. Motivo per cui “gli uomini, quando scrivono di una donna, la lasciano sola. E anche motivo per cui i miei uomini (quelli di cui scrive Ester) risultano sempre un po’ dispari”. Il mondo editoriale moderno, per fortuna, sembra riconoscere le potenzialità – meramente commerciali – della scrittura femminile (non rosa!). Pensiamo alla campionessa di traduzioni L’amica geniale e tutti i suoi seguiti. Annamaria Fassio, giallista genovese di successo, ci dice che “è stato il suo editor a chiederle di fare diventare Erica Franzoni, inizialmente personaggio secondario, protagonista assoluta dei suoi gialli”. Meno male. C’è speranza per il mondo maschile, che potrà leggere sempre più scrittrici (con la “ici”) di qualità. E di conseguenza, forse, capire meglio le donne. E sapere cosa a rispondere a “cosa guardi in una donna?”. Un buon libro per aprire nuovi punti di vista. Io non l’ho ancora letto. Sono pur sempre un maschio. L’invenzione delle personagge a cura di Roberta Mazzanti, Silvia Neonato, Bia Sarasini Iacobelli Editore
- 1
- 2