L’Oroscopo nasce da saperi antichi ed è una cosa seria perciò è così difficile orientarsi nel marasma delle proposte astrologiche che troviamo dappertutto dal giornale di carta alla rete. L’Oroscopo è anche un rituale di inizio anno, un gioco. Quasi tutti ne leggono almeno uno, chi nega di farlo spesso mente. Come già in passato, noi di Officina Letteraria torniamo a giocare all’oroscopo. Quest’anno abbiamo coinvolto scrittori che dopo aver frequentato i Laboratori di Officina hanno pubblicato un libro, non per nostro merito ma per aver trovato in Officina Letteraria un “centro di gravità permanente” necessario per intraprendere e portare a termine un progetto, scrittori che collaborano con noi, amici. È stato come fare un gioco di società, un esercizio di scrittura. Ci siamo divertiti e il risultato è il nostro oroscopo 2020 con qualche consiglio per chi scrive, qualche consiglio di lettura, molta ironia e soprattutto i nostri auguri per voi di un 2020 ricco di belle storie. >>> Leggi gli Oroscopi Letterari 2020.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Pesci. Di Andrea Contini. Voi che vi trovate in questo segno zodiacale siete segnati al contempo sia dalle molte possibilità che potete intraprendere sia dal timore di mettervi in gioco. Rappresentate il passaggio della materia in spirito e in altri casi dello spirito in materia. Avete in voi la possibile evoluzione come il possibile stop. Siete in gioco, sempre, in quell’ampio mondo acquatico che è comunque sempre vita e realtà. A voi il coraggio di essere e non di stare nello 0. La prossima data è confortante ha in sé il 2 0 2 0 ad ognuno la propria lettura: le stelle vi indicano la strada. Quella di divenire 1, tra lo 0 e il 2, quell’Uno tra i tanti, tantissimi pesci, in un mondo celato, lontano dagli occhi. A voi la possibilità proprio in questo nuovo anno di compiere il passaggio, la trasformazione, che è lì ad attendervi, infatti l’anno ancora dopo sarà 2021. E quell’ 1 è un eco che arriva dal futuro sino a oggi. Certo speriamo che l’essere umano sia attento ai cambiamenti climatici, che non renda l’acqua troppa inquinata. Ma il vostro compito è troppo importante per non far sì che le stelle guidino il mondo acquatico e vi portino alla vostra meta. Andrea Contini autore di “Vite sottosopra” (ed. Robin). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Acquario. Di Giada Campus. I tuoi astri sono sempre sparpagliati, mai allineati, caro Acquario furioso: nel 2020 la tua confusione sarà rivoluzionaria. Se ancora lo vorrai, verso marzo imparerai ad amare e a preservare la parte migliore della tua irrequietezza. Farai diversi giri di lenzuola prima di trovare quelle di seta. Se perdi la testa, ma non vuoi far rumore, riempi la bocca di terra come Amaranta e mastica lentamente, con gusto fino a saziare le viscere. L’amore ad ogni costo è il motivo per il quale ti alzi ogni mattina, fiutando l’aria che tira, indecisa se indossare i panni della moglie del tenente francese o se, come Tom Joad, iniziare il lungo viaggio verso la California lungo la Routte 66, fino a scorgere il fiume Colorado e a sfiorare la catarsi. Sul fare dell’estate cerca di godere del canto delle cicale impazzite, cammina lento, non vivere per raccontarla, che tanto la vita è già quello che si ricorda. A settembre, puntuale come la vendemmia, arriverà una cotta, una sbronza, una ciucca pesante, ma come sempre, acquario, ti sentirai braccato, oppure mai amato, per scoprire in ottobre quelle mille sfumature dell’autunno che si compie, quindi la possibilità di amare senza febbre. Cambia il tuo destino accettando una progressiva costruzione, sarà un incontro d’amore in un paese in guerra, dove l’amore è la speranza e la guerra i tuoi schemi. Auguri Giada Campus autrice di “Con le mani nel cotone” (ed. Pentagora). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Capricorno. Di Andrea Contini. A voi del Capricorno. Destinati al passaggio e ad avanzare, vi trovate in un segno zodiacale che lascia l’anno vecchio ed accoglie il nuovo. Siete nati in giorni di freddo, di ghiaccio, da lì il vostro carattere. Comunque a parte le sventure, se è vero che “Chi ben comincia è a metà dell’opera”, fatelo anche per i segni che vi seguiranno. Se l’inizio dell’anno butta male, non arrendetevi, avete la testa dura, siete fatti così. Un po’ di speranza è necessaria. Sono momenti bui e d’altronde siete nati in giorni che hanno poca luce, da lì il vostro scarso ottimismo. Ma non temete avete l’oroscopo a portata di mano e lì cercate l’arcobaleno. E ricordate l’arcobaleno senza pioggia è impossibile, quindi ottimismo eh! Tenaci e caparbi i capricorno scalano verso la cima del monte. Ma non dimenticate di essere anche un po’ pesce. Quindi perseveranza ma anche umiltà. Il mare come del resto la montagna insegnano molto e noi esseri umani che del mito non abbiamo nulla guardiamo all’oroscopo come completamento. Ma ricordate ci vuole equilibrio nell’essere un po’ capra ed un po’ pesce. Quindi buona fortuna e tanta saggezza, da recuperare anche in buone letture, se possibile non solo delle stelle. Andrea Contini autore di “Vite sottosopra” (ed. Robin). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Sagitario. Di Maria Giovanna Marturano. Cari Sagittario, metà arcieri e metà centauri, dopo anni in compagnia di Saturno che ha portato saggezza e maturità, e un lungo anno illuminati da Giove che vi ha fatti trottare per raggiungere nuove mete e tagliare traguardi, é giunto l’anno in cui raccogliere i frutti di tanta fatica. Arrestate il galoppo, pensate al futuro, ai mondi che sono oltre voi stessi e solo allora scoccate la freccia dopo aver preso la mira. Colpite l’obiettivo abbandonandovi all’inebriante sensazione che deriva dalla conoscenza acquisita, dalla saggezza raggiunta. Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare. (W. Churchill) Maria Giovanna Marturano autrice di “Quando finirà l’estate” (ed. Pentagora). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Vergine. Di Edoardo Cavazzuti. Se siete aspiranti scrittori nati sotto il segno della vergine solitamente NON leggete gli oroscopi. Oppure li leggete per poi ignorarli con un’alzata di spalle. Allo stesso tempo, se siete aspiranti scrittori nati sotto il segno della vergine non vi mancano tre cose fondamentali per scrivere bene che sono la disciplina, la disciplina e la disciplina. Nel 2020 continuate così, quindi, ma concedetevi spazio. Lo spazio di sbagliare, ad esempio. Lo spazio di sprecare del tempo, magari. Lo spazio di leggere qualcosa di leggero senza sentirsi in colpa. Nell’anno nuovo, cercate nei libri ciò che sta ai vostri antipodi. Così amerete American Gods di Neil Gaiman, perché è magico e confusionario sia per trama sia per intreccio. Leggerete tutto di un fiato Johnatan Strange e il Signor Norrell di Susanna Clarke e organizzerete i vostri prossimi viaggi solo seguendo gli itinerari di Atlas Obscura. Tornati a casa, vi concentrete su un’altra cosa che vi riesce piuttosto bene: capitalizzare, guadagnare, coltivare. Parliamo di soldi, money, quattrini, verdoni, ma anche di contratti, contatti, commesse. Quindi, fatevi un favore: guardate la scrittura dall’unico punto di vista che conoscete. Smettetela di considerarla un semplice hobby e trasformatela in un vero e proprio lavoro. Il secondo lavoro. Il terzo, se è il caso. Ma un lavoro deve essere, perché questo è quello che sentite, perché questo è quello che è. Edoardo Cavazzuti è Direttore Creativo e Brand Designer. – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Scorpione. Di Elena Nieddu. Sei fuoco e fiamme, tempesta e assalto. Nella vita entri a piedi uniti e nessuno ti può fermare. “Il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un verso”: la tua anima canta le parole di Walt Whitman. Ti trovano scorbutico, difficile: nel silenzio, da solo, trovi una fonte che sgorga e trascina come una barchetta di carta, aprendo l’orizzonte. Sei un pioniere, ami le terre da scoprire. Terre di polvere e stecchi, terre di musica e parole. Ami il fuoco che ti divora dentro, dandoti una ragione per amare. Le braci di Sándor Márai (Adelphi) ti guiderà in un percorso a spirale, attraverso i gironi delle verità che non riesci a pronunciare. Trovi consolazione nello yin dell’acqua, nella sua freschezza. Potresti aver bisogno di Acqua di mare di Charles Simmons (Sur) per trasportarti in un’estate dell’adolescenza, o di Bisogno di libertà di Bjorn Larsson (Iperborea) per immaginarti su una barca a tracciar rotte nel cielo. Per dar valore alla tua storia scrivi un diario, pesa i gioielli dei giorni – un rubino, uno smeraldo – illumina i volti che ti sorridono. Non aver paura di perderti in te stesso, nuota nella vita, che è quella che è, ma è piena di roba. Nasconditi In culo al mondo con Antonio Lobo Antunes (Feltrinelli). E perdonati, se puoi. Elena Nieddu autrice di “Senza pelle” ( ed. Ensemble). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Bilancia. Di Eugenio Gardella. Cari scrittori della Bilancia, il 2020 vi attende con un inizio anno piuttosto movimentato ma nel complesso avrete ottime opportunità. Dimenticate le tensioni del passato e ascoltate il vostro cuore. Smettete di negare quella ambigua sensazione che vi disturba quando iniziate a scrivere, la sensazione di essere solo uno dei due piatti della bilancia e di non sapere cosa l’altro piatto farà. Il vostro segno doppio esprime una scrittura molteplice. In voi scalpitano plurali punti di vista, infinite vite e giorni possibili, diversi equilibri fra le parti del vostro romanzo e imprevisti finali per i vostri racconti. Accettate gli alti e i bassi che scombineranno e arrufferanno le vostre fragili certezze. Ascoltate l’altro piatto della bilancia. Iniziate a scrivere seguendo il vostro doppio nel bosco come se fosse il vostro animale guida e il vostro totem. Le scelte che prenderete in questo 2020 vi porteranno fortuna perché in realtà erano già lì ad aspettarvi e il vostro doppio e i vostri personaggi le conoscevano da tempo. Nel frattempo scrivete, in primavera si riaffaccerà Venere e tutto vi apparirà più chiaro. Eugenio Gardella autore di “Sei sempre stato qui” (ed Frassinelli). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Leone. Di Valentina Morelli. Se il 2020 fosse un romanzo, l’incipit del tuo, caro Leone, sarebbe di quelli che portano il lettore (impaziente) alla defenestrazione del tomo: scialbetto e tristanzuolo assai. È inevitabile: i mesi invernali, con le giornate corte, il sole che si nega e l’umidità che ti ammoscia la criniera sono sempre, per te, fonte di afflizione. Non ti abbattere (la resa è poco regale) e approfitta del buio per prepararti a quello che verrà. Riposati e – nel mentre – consuma letture catartiche per spremere fuori ogni malinconia (“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara e “Il Sale” di Jean-Baptiste Del Amo fanno più male di un mignolino contro uno spigolo): sarai così pronto ad accogliere, già con l’arrivo dell’equinozio di primavera, il primo di una lunga serie di colpi di scena che trasformeranno una storia iniziata in sordina in un’avventura che tiene il lettore (paziente) sveglio la notte. Valentina Morelli autrice di “Mara conta i passi” (ed. I sognatori). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Cancro. Di Ilaria Scarioni. Ebbene, anche quest’anno come ogni anno siamo agli sgoccioli: l’anno vecchio sta finendo e uno nuovo, nuovissimo, proprio di pacca arriverà! E noi cancerini che possiamo fare per prepararci a questa novità? Intanto, possiamo leggere di nascosto tutte le previsioni per il nostro segno nelle grandi librerie di catena cercando di trovare conferme ai nostri desideri. Già, ma noi del Cancro cosa vogliamo davvero? Come sempre, come ogni anno, non ne abbiamo la più pallida idea, a ogni parola che leggiamo segue un sonoro mugugno. La colpa però non è la nostra , la colpa è della Luna! Che fai, luna, in ciel? Dimmi che fai, silenziosa, luna? Si chiedeva il Giacomo nazionale, cancerino d’eccezione, e che vuoi che faccia sta benedetta luna? Fa che ci governa, ci rende instabili, emotivamente labili, talvolta inclini al pianto o all’euforia senza alcuna ragione sensata. Ci fa desiderare schizofrenicamente tutto e il suo contrario! Abbiamo bisogno di praterie sterminate, di discese ardite e di risalite , di andare lontano per struggerci nella nostalgia di casa, come sempre. Vogliamo amori avventurosi e quotidianità rassicurante. Vogliamo tutto. Anche quest’anno, a meno di non essere in terapia con un buon stabilizzatore dell’umore, saremo balenghi e lunatici come sempre! Faremo come sempre grandi sospiri, progetti megalomanici, e drammi di nulla perché si sa il cancro ha un gusto perverso per la tragedia. Se fossimo una canzone non potremmo essere altro che Io sono un istrione del buon vecchio Aznavour! Cantatela nudi davanti allo specchio tutte le mattine. Per tutto il 2020. Porterà bene o forse no, ma mi piace insinuarvi il dubbio. Ed ora i consigli di lettura per l’anno che ci aspetta: Per i più nevrotici e introspettivi, Memorie di un malato di nervi, Adelphi, ma anche Il libro dell’Es, Georg Groddeck, Adelphi. Per i romantici, desiderosi di struggimenti, Cime tempestose, Emily Bronte e Via col vento, Margareth Mitchell, in fondo domani è sempre un altro giorno? Peri cancerini alla ricerca di un po’ di magia la saga completa di Harry Potter da imparare a memoria! A memoria! Colonna sonora anno domini 2010, direttamente dagli anni ’80, Non voglio mica la luna, o forse sì, forse noi la vogliamo, o forse no. Chissà. Film dell’anno ma pure della vita, Io e Annie del più grande dei nevrotici Woody Allen, perché in fondo in questa schizofrenia di desideri, we all need the eggs, anche noi mutevoli cancerini Che sia un anno pieno di eggs ma pure di love, di libri e di storie! Che sia un anno pieno di gioia! Ilaria Scarioni autrice di “Quello che mi manca per essere intera” (ed. Mondadori) – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Gemelli. Di Cinzia Pennati. L’aria è il vostro elemento ma non di aria è fatto il vostro cuore. Per i nati sotto il segno dei Gemelli il lavoro non procederà nel migliore dei modi, potrà capitare che qualche collega vi metterà i bastoni tra le ruote, ma a chi non succede? Voi usate la vostra testardaggine per non mollare, la vostra golosità per compensare con un dolcetto dolcissimo, in fondo una gratificazione ogni tanto non può che farvi bene. Siate prudenti, però, tenete a freno le vostre manie di grandezza perché avrete tempo di raccogliere ciò che avete seminato. Per quanto riguarda il dio denaro, invece, avrete le stelle a vostro favore ma non fate il passo più lungo della gamba, siate formiche e conservate provviste per il futuro. Starete bene, attenzione, però, ai colpi d’aria, torcicollo e mal di schiena saranno in agguato. Qualche problemino in famiglia, un parente mostrerà gelosia nei vostri confronti, ma si sa, parenti serpenti, quindi non dateci troppo peso anche perché, udite udite, il 2020, sarà per tutti i gemelli sotto il segno dell’amore. Ritroverete la sintonia e la passione che ormai avevate perso verso la persona amata e ci scapperà pure una scappatella nel mese di Aprile! E sarà proprio attraverso quell’esperienza di fuga che riscoprirete l’amore. Quindi, il mio consiglio di lettura per voi è “Felici i felici” di Yasmina Reza. “Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici” Buon 2020 amoroso, cari gemelli. Cinzia Pennati autrice di “Il matrimonio di mia sorella” (ed. Giunti). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Toro. Di Emilia Marasco. Gli anni facili in assoluto non esistono. Voi, nati sotto il segno del Toro, concreti e poco inclini a coltivare illusioni, lo sapete. Con la concretezza e la solidità che vi contraddistinguono, ai sogni preferite i progetti che, a dire il vero, contengono il sogno e lo strutturano. Il 2020 forse non sarà sempre facile ma sarà un anno di buon raccolto, l’anno giusto per impiantare un nuovo progetto. Voi che amate scrivere lo fate con tenacia e metodo, preferite pensare alla scrittura come a un artigianato piuttosto che a un’arte, assegnate importanza al momento dell’eliminazione del superfluo tanto quanto al momento creativo. Scrivere è come fare il pane, bisogna sapere quando smettere di impastare. Regalatevi Ad occhi aperti ( Bompiani) il libro di conversazioni tra Matthieu Galey e Marguerite Yourcenar. Leggetelo a inizio anno, poi dedicatevi al vostro progetto di scrittura, con metodo e anche con qualche libertà, il 2020 è l’anno perfetto per sperimentarsi fuori dai soliti schemi. Emilia Marasco autrice di “Ti racconto com’ero” ( Il canneto editore). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Undici tra scrittrici, scrittori e amici vicini a Officina Letteraria hanno redatto per noi l’Oroscopo Letterario del 2020, fornendo consigli di scrittura e lettura per tutti i tipi zodiacali. Ariete. Di Manuela Romeo. Farete i conti con la vostra irruenza, scrittrici e scrittori dell’ariete, e imparerete a vostre spese che l’audacia non sempre ripaga. Uno scrittore valido deve dar prova di coraggio – e Marte è sempre con voi – ma l’irrazionalità e l’impulsività che caratterizzano il vostro segno potrebbero condurvi a idee narrative iperboliche e fuori luogo. La vostra natura competitiva e il desiderio di dimostrare quanto siete talentuosi potranno invece giovarvi se vi prefisserete ambiziosi e seri obiettivi, come la partecipazione a concorsi letterari o l’iscrizione ai proficui Laboratori di Officina Letteraria. Per una volta siate costanti e metodici, non abbiate fretta, scendete a patti con la saggezza. Imparate dall’amico toro, grazie al suo esempio troverete la vostra voce. Un signor testo, come dice il buon vecchio King, è il risultato di ripensamenti, riscritture, revisioni di revisioni. Non accontentatevi delle vostre indubbie capacità e del vostro innato slancio, andate ancora oltre e abbandonatevi ai dolci e malinconici tormenti dello scrittore consapevole. Leggetevi con pazienza e cura On writing. Manuela Romeo autrice di “Neve che non dimentica” (ed. Pentagora). – >>> Leggi gli oroscopi degli altri segni zodiacali.
Laura di Biase conquista il podio del Premio letterario Anna Osti, dedicato alla letteratura per l’infanzia e per ragazzi, e lo fa con un racconto che ha iniziato a scrivere durante uno dei nostri laboratori. Ne siamo orgogliosi e vogliamo raccontarvi come è andata, con la voce di Laura. Prologo Quando un maestro di Officina Letteraria parla è sempre bene starlo ad ascoltare. Così quando Anselmo (Roveda, docente di “Oltre le fiabe” ndr) ci ha proposto il gioco “scriviamo una storia con un segreto” ci siamo guardati, abbiamo fatto vagare gli sguardi sul soffitto, per fortuna alto così ci stavano tutti, e poi giù, a scrivere. Una paginetta striminzita, per me. Poi vado a casa, curiosa di vedere come va a finire questa storia fatta di gatti, puntini rossi e peli bianchi. E quando l’ho scoperto decido di inviarla al “Premio Anna Osti“, dedicato alla letteratura per l’infanzia. Incipit “Ciao, mi chiamo Artemisia. Non ditemi niente sul mio nome, non so cosa sia preso ai miei di chiamarmi così. Mi hanno detto che è il nome di una famosa pittrice. Sì, ma di quattrocento anni fa! Così mi faccio chiamare Mimì, non è che mi piace tanto, ma è sempre meglio di Artemisia. Ho nove anni, i capelli neri ricci e gli occhi blu come quelli di nonna Gina. Ho una sorella più grande, si chiama Dafne. Anche lei, che nome… E ho un segreto.” Questo era l’incipit del racconto che ho iniziato a Officina Letteraria durante una lezione di laboratorio. Non sapevo cosa ne sarebbe uscito, e invece? Epilogo E invece sono arrivata finalista al “Premio Anna Osti”: piccoli grandi dispetti tra sorelle e, alla fine, un segreto troppo difficile da raccontare. La buona struttura del testo, l’ottimo utilizzo del linguaggio, il ritmo incalzante, la forza delle emozioni suscitate: ogni aspetto del testo è funzionale ad una narrazione calibrata sullo sguardo tipico dei bambini che evidenzia una chiara capacità di osservazione del vissuto infantile. Questo ha detto di me la giuria. Grazie Officina Letteraria e grazie alla Giuria che ha scelto di giocare insieme a me con un gatto e i suoi peli bianchi! Laura di Biase
“No, non scrivo favole”. E non ho occhi a cuoricino. Luoghi comuni e letteratura per l’infanzia di Anselmo Roveda Prima di sentirmi dire che sono uno scrittore dovrete durare fatica. Anche per i miei vicini di casa è scoperta recente. Di solito ci giro intorno, non sono uno di quelli che si presenta come ‘scrittore’, anche se i libri sono, ormai da parecchio, parte rilevante del mio mestiere letterario – ché poi si fa pure cronaca e critica letteraria, traduzioni, formazioni, conferenze… I primi tempi evitavo solo per timidezza. E timore. Temevo che vista la assai nutrita compagnia circolante di autoproclamati scrittori, in ragione magari di un solo titolo variamente pubblicato (self, stamperia sotto casa, EPA, minuscoli editori mai o mal distribuiti…), si potesse scambiare l’affermazione per millanteria, vanteria, mancato senso delle proporzioni o, peggio, della realtà. Poi si cresce, i titoli si moltiplicano, le occasioni pubbliche ti smascherano e così ho smesso di negarlo. Certo, ci giro intorno un po’. Ma lo dico. Mi dilungo e infine, in una sorta di coming out, lo dico: “Sono uno scrittore”. E la cosa piace, un po’ ovunque, perfino nei baracci che amo frequentare e nelle sale operatorie che mi è toccato visitare di recente. Ora però c’è un problema, sia con l’avventore da “gotti” sia con il chirurgo ortopedico. Le domande seguenti, infatti, sono “quali libri hai scritto” e “quale tipo di cose scrivi”. Ecco, tanto più avendo presente i livelli di lettura nazionali, citare un proprio titolo non funziona, a meno che, a seconda dei gusti, non siate l’autore di Gomorra, Tre metri sopra la cielo, La strada verso casa, Seta o Il cane di terracotta. Sul “cosa scrivi” è più facile e difficile. Evito di dire che credo e pratico l’idea di ‘autore totale’, come dice Andruetto. E cioè che scrivo ‘di tutto’, anche prendendomi il rischio di non essere efficace in ‘tutto’ allo stesso modo. Dico direttamente che scrivo ‘di tutto’. Perché le storie, spiego, prendono strade e forme diverse: alcune cose riesco a dirle solo in poesia (e in genovese); altre solo in forma rappresentabile ad alta voce, magari in radio; altre hanno forma narrativa più tradizionale, racconti, talvolta con sfumature nere o fantascientifiche; altre storie ancora, e sono la più parte del pubblicato, mi viene voglia di accostarle a lettori giovani o giovanissimi. Anche qui declinando le forme: dal testo per l’albo illustrato, al soggetto per fumetti, alla narrativa. Insomma, scrivo soprattutto “per bambini e ragazzi”. Ecco, l’ho detto. L’interlocutore, primario e/o alcolista, di solito dissimula la delusione con un sorriso: troppo articolata la risposta per dirgli, alla fin fine, che scrivo per mocciosi e brufolosi. Poi come in un’illuminazione, sinceramente entusiasta, aggiunge: «Ah! Che bello! Scrivi favole». Ecco, no. Non scrivo favole. Le favole sono una forma ben specifica della narrazione, fin dagli antichi, e a dirlo tutta, al di là dell’ampia proposizione a ricaduta sul pubblico dei bambini, non sono esattamente un genere letterario dedicato in modo esclusivo all’infanzia, anzi. Ad ogni buon conto, sbirciando alla voce favola nell’Enciclopedia Treccani (disponibile anche online) troverete: “Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di f. come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi da Fedro: essenziale è che essa racchiuda una verità morale o un insegnamento di saggezza pratica e che vi agiscano (a volte insieme a uomini e dei) animali o esseri inanimati, sempre però tipizzazioni e quasi stilizzazioni di virtù e di vizi umani”. Appunto. Non ho nessuna verità morale o saggezza pratica da propugnare. Non rappresento di solito nelle mie narrazioni bestie; e tanto meno, qualora le usassi, le caricherei allegoricamente di vizi e umane virtù. Mi è capitato di rinarrare favole e fiabe, ma questo è un’altro discorso, anzi due (e già: oltre al tema della riscrittura, bisognerebbe pure mettersi d’accordo su cosa sono le fiabe; chi è stato al corso di Officina me ne ha sentito parlare). Io faccio semplicemente letteratura, che diventa per l’infanzia o per i ragazzi quando incontra soprattutto lettori di quelle età. Racconto, di solito, storie di uomini e donne, di diverse età, che si muovono in un tempo e in un ambiente, talvolta reali talaltra fantastici. E sebbene non abbia verità morali o saggezze ad orientare la mia opera, sono costituto come ogni autore (ed essere umano) da esperienze e desideri capaci di ricomporsi in una visione del mondo e in un sistema di valori. La scrittura di ciascuno, così come ogni azione umana (autori e no), trae senso, forza e peculiarità proprio da questi elementi. È quello che cerchiamo come lettori. Quindi, certo, dentro la letteratura per l’infanzia troverete visioni del mondo, ma non diversamente che in tutta la letteratura e sicuramente non ridotte a schematismi moraleggianti. Almeno nella buona letteratura per l’infanzia; delle cose di poco conto è inutile dire (e quelle abbondano anche nelle altre forme di letteratura). In breve: non scrivo favole. E a dirla tutta detesto le storielle edificanti, a maggior ragione con animali che sanno perfettamente se stare dalla parte del bene o del male. C’è però in agguato un’altra conseguenza sociale nell’aver affermato di scrivere per bambini e ragazzi. Insidiosa, scivolosa. E già, perché il nostro interlocutore, quale che sia la sua cultura, di solito ha una seconda prepotente inferenza. Infatti, oltre a farsi convinto che tu scriva favole, riterrà immediatamente che tu sia bravo, nel senso di buono: dal cuore gonfio di buoni sentimenti e dalla testa piena di leggeri lineari corretti pensieri. Una persona con una vita leggiadra e colorata come immagina siano (e per fortuna non sono) le illustrazioni per bambini. Del resto – pensa, in vasta compagnia, il nostro interlocutore – chi si occupa di bambini, fosse anche solo per scrivere storie loro dedicate, è sicuramente una persona buona, semplice, forse anch’essa infantile, libera dalle preoccupazioni e dalle miserie del mondo adulto. Spiace dirlo, ma oltre a non scrivere favole non sono neppure buono. Chi scrive per bambini fa
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