La scrittura tenta di rispondere alle domande, di leggere, interpretare, descrivere il cambiamento, la realtà e la sua percezione.
In tempi incerti come quelli che stiamo vivendo, Officina Letteraria cresce insieme alla scrittura e con nuovi laboratori riparte dalle domande.
Nuovi laboratori, nuova formula.
Una formula a moduli brevi in modo da poter proseguire e concludere online in caso di nuova emergenza, per piccoli gruppi per rispettare le regole di distanziamento.
- Moduli brevi;
- Piccoli gruppi.
A ogni modulo corrisponde una domanda alla quale daremo insieme una risposta, nel corso di cinque incontri, procedendo con il nostro metodo fatto di teoria, esercitazioni ed editing, proposte di lettura, connessione con altri ambiti creativi.
Costruisci il tuo corso.
La formula permette a ciascuno di costruire il proprio corso di scrittura decidendo di frequentare uno o più moduli. Un approccio veloce ma di approfondimento, una possibilità di ripasso per chi ha già frequentato altri laboratori e di focalizzazione per chi desidera soffermarsi su alcuni aspetti tecnici in particolare.
Uno. Il punto di vista è un punto una linea o una superficie?
Il punto di vista è lo sguardo che posiamo sul mondo, l’angolazione da cui osserviamo e raccontiamo, ma anche struttura e forma di una storia.
Useremo la luce come in un atelier di fotografia, e decideremo da dove e come illuminare una scena, capiremo così cosa di una storia vogliamo fissare e mettere in evidenza e ne immagineremo lo sviluppo. Ci soffermeremo sul funzionamento dei nostri sensi.
Due. Se un personaggio tocca il fuoco, si brucia?
Il personaggio è sempre abitato da una tensione che dobbiamo saper riconoscere e seguire fino alla fine di una storia, ha un corpo come il nostro con il quale fa esperienza del mondo, e molto altro ancora. Per individuare il nostro personaggio dobbiamo avvicinarci e quasi coincidere con lui e poi distanziarci e separarci. Solo così potremo capire a cosa tende il nostro personaggio.
Tre. L’eroe è turista o viaggiatore?
Il viaggio dell’eroe, un modo classico di costruire qualsiasi storia.
Tutti tendiamo a qualcosa, nelle storie i personaggi crescono attraverso viaggi, percorsi, corrono rischi, elaborano strategie. Avremo di sicuro anche Ulisse a farci compagnia.
Quattro. Spazio e tempo sono una coppia di fatto?
Scrivere una storia è una questione di scelte fondamentali, come l’ambientazione: uno spazio e un tempo e la storia è già cominciata. Una magia che può richiedere anche poco per essere completa, una minima azione, un punto di vista azzeccato, un personaggio ben delineato. Ragioneremo di equilibri, li sperimenteremo.
Cinque. La trama si vede in controluce?
La trama di una storia può apparire complessa ma nella sua struttura dev’essere esatta, senza pasticci e senza imbrogli. Inventare trame nuove è quasi impossibile ma guardare con occhi nuovi è possibile, tutto apparirà più semplice. Lo scrittore guarda in controluce e vede i fili della storia, vede come si intrecciano, scopre lo strappo e il nodo, cerca soluzioni.
Sei. Parli come mangi?
Abbiamo tutti un patrimonio lessicale, un modo personale di raccontare, si tratta di usare queste risorse in modo pieno, senza cercare altrove. Scrivere è autenticità.
La nostra voce è fatta di molte cose e le parole, il modo in cui le usiamo, le combiniamo, le risonanze e le immagini che evocano dentro di noi devono essere consapevolmente sostanza e colore della nostra voce. Condivideremo i nostri archivi di parole.
Sette. Dove batte il cuore della storia?
Le storie sono organismi viventi, hanno un cuore, si tratta di scoprire dove si trova, è esattamente in quel punto che dobbiamo accompagnare il lettore. Tutti sappiamo quale posizione ha il cuore nel nostro corpo e tutti abbiamo un’idea della sua forma e del suo colore ma nelle storie a volte il cuore non è dove ce lo aspetteremmo e questo ci costringe a ripensare la storia. Una domanda che ci terrà col fiato sospeso fino alla fine, la risposta ci emozionerà.
Otto. Cosa non ti ho detto?
In una storia vorremmo inserire tutto il materiale che abbiamo a disposizione, invece facciamo delle scelte per lasciare spazio al lettore, dobbiamo acquisire la capacità di lasciar intravedere quello che è rimasto fuori dalla narrazione, il non-detto.
In una storia c’è quello che vediamo, che ricordiamo, ci sono idee, esperienze, fantasie. Bisogna imparare l’arte di lasciar andare qualcosa e trattenere qualcos’altro, lasciar andare molto e trattenere l’essenziale, scoprire cosa è irrinunciabile.
I costi dei nuovi corsi.
- Costo del singolo seminario 280 euro;
- Gruppi di 8 persone;
- Maestre: Ester Armanino, Emilia Marasco;
- Laboratori in presenza con distanziamento e mascherina;
- Inizio dei laboratori Ottobre;
- Giorni martedì e mercoledì ore 18:00-20:00.
Si comincia a metà ottobre con i laboratori 1 e 2, da fine novembre 3 e 4, a gennaio 5 e 6, a fine febbraio 7 e 8.