Quando Herbert George Wells nel 1938 scrisse la sua lecture “The brain organization of the modern world”, non solo ipotizzò un enorme cervello artificiale, una “World Encyclopaedia” nella quale confluissero le conoscenze di tutti gli uomini; non solo auspicò che si realizzasse un’interpretazione integrata della realtà, ma disse che senza tale processo, l’uomo non avrebbe avuto speranze. Molti hanno intravisto nelle sue parole la lungimirante visione di quello che oggi chiamiamo World Wide Web.
È il primo argomento di cui mi capita di parlare con Livia Napolitano. Livia cura la rubrica Nottetempo di Radio Libriamoci Web, una webradio no-profit che promuove iniziative di carattere sociale ed umanitario, e produzioni artistiche indipendenti. Tra le rubriche: Copertine (su libri e autori), Nottetempo…Racconti On the Road a Onde Road, Mondo recluso (le voci dal carcere) e molto altro.
Il web è uno spazio di libertà, è un veicolo di informazioni molto potente, ma non mi sento di demonizzarlo, mi spiega Livia: si tratta come sempre di utilizzare al meglio uno strumento, di metterlo al servizio di contenuti di qualità.
Radio Libriamoci, “la radio che ama chi legge”, è un’associazione culturale nata dall’incontro fortunato e casuale di persone affini, accomunate dall’impegno nel sociale e dall’amore per la lettura.
La mancanza di confini della rete crea sinergie al di là delle distanze geografiche, unendo creatività e passione di persone che non si sono mai incontrate nella vita reale
Quando si dice cultura libera e indipendente, si dice questo.
Proprio attorno alla passione per la lettura, sta prendendo forma il prossimo progetto per Radio Libriamoci. Che cosa ha significato per te partecipare a #ioleggoperché ? Sicuramente la possibilità di raccogliere le più diverse testimonianze sul rapporto con la lettura, mi risponde. Se una delle finalità dell’iniziativa è quella di avvicinare alla lettura chi ancora si tiene a distanza, Livia ne ha fatto un modo di operare, scegliendo di registrare le testimonianze in luoghi e contesti non convenzionali, e andando ad incontrare anche chi nei libri ha appena messo il naso, come i bambini della scuola del Consolato Francese.
Livia mi racconta della sua esigenza di comunicare, e lo fa partendo da una passione, adesso messa da parte ma non dimenticata, il canto. Non è la prima volta che mi capita di sentirla parlare di questo, in relazione alla sua esperienza in radio. Che cosa hanno in comune la parola cantata e la parola detta?
C’è la musica. La musica diventa un elemento importante per veicolare il messaggio, per creare suggestioni
La musica di strumenti e voci che consuonano, ma anche quella quotidiana, emessa dalle cose che accadono, perché per dirla con Erri De Luca “la macchina mondo è un’orchestra musicale”.
E poi c’è la musica della parola, vibrare di corde vocali, quelle frequenze impercettibili che la voce segue, il moto ondoso della parola detta, l’alzarsi e l’abbassarsi, il procedere e il ritirarsi del discorso. Radio Libriamoci è soprattutto una talk radio, una realtà molto più diffusa in Inghilterra, Stati Uniti, Germania, mi racconta Livia. Qui in Italia siamo un po’ pionieri, ma è un buon momento adesso, sembra di rivivere quello che accadde negli anni ’70 con le prime radio libere. E proprio le onde, le frequenze del discorso ci portano a parlare di Radio Aut e di Radio Cento Passi, della comunicazione libera come esigenza di verità, come forma di resistenza.
Al Sud, quando cresci devi scegliere i tuoi eroi. Il mio era Peppino Impastato
Radio Libriamoci è anche uno spazio per dare voce a chi non ce l’ha. Chiedo a Livia di raccontarmi di Marina Garaventa, scrittrice e poetessa che da tredici anni vive grazie ad un respiratore e non potendo parlare né muoversi, comunica attraverso il suo pc. Livia le ha prestato la voce e l’ha ospitata in radio con la lettura dei suoi racconti.
Mi piace meravigliarmi, continuare a trovare meraviglia. La radio mi rende felice
mi dice, e sorride con la bocca e con gli occhi: impossibile non crederle.
Lunedì 20, alle ore 17.oo, Livia Napolitano, messaggera della lettura di #ioleggoperché, sarà in Officina Letteraria per permettere a chi lo vorrà di condividere la propria passione per la lettura. Tutte le testimonianze confluiranno in una trasmissione radiofonica che verrà trasmessa su Radio Libriamoci Web.