Via allo SugarCon 2014

È cominciata ufficialmente oggi (nonostante alcune delle iniziative fossero state già presentate nei giorni scorsi) la quarta edizione del Festival Sugarpulp di Padova (da quest’anno Sugarcon). Ho assistito purtroppo solo alla prima edizione del festival, nel 2011: c’ero capitata – e lo ammetto senza pudore – per ascoltare e guardare con occhi adoranti Joe Lansdale, uno dei miei scrittori preferiti. Il mio tenero cuore da fangirl in quell’occasione mi ha portato a scoprire con gioia e meraviglia una delle realtà più dinamiche, interessanti e innovative che ci ritroviamo sul territorio nazionale: l’associazione culturale Sugarpulp. …una delle realtà più dinamiche, interessanti e innovative che ci ritroviamo sul territorio nazionale: l’associazione culturale Sugarpulp… Nata nel gennaio del 2011 dalla mente di Giacomo Brunoro e Matteo Strukul (autore del recente e bellissimo La giostra dei fiori spezzati, Mondadori) l’associazione cura oggi sia la rivista Sugarpulp Magazine che il festival SugarCon e si occupa di promozione culturale, letteratura di genere, scoperta o “importazione” di nuove voci, cinema e fumetti. Il festival SugarCon (che andrà avanti a ritmi serratissimi fino a domenica 28 settembre) anche quest’anno propone un calendario ricco di appuntamenti e di ospiti internazionali: da Tim Williocks, a Victor Gischler, alla “nostrana” Licia Troisi, e per la sezione Comics tra gli altri Giorgio Cavazzano. Gli eventi (workshop, presentazioni, convegni) si svolgono in varie sedi nel centro di Padova: da Palazzo Zuckermann, allo storico caffè Pedrocchi, al Sottopasso della Stua. Se siete della zona o avete modo di fare… un salto a Padova, vi consiglio di cuore di andare a seguire il festival. Fatelo anche per me, che vi invidierò non poco.   

La zona d’ombra tra romanzo e fumetto

Recensione di Sara Boero. Ci sono lettori voraci e appassionati che non hanno mai esplorato l’universo del fumetto, ritenendolo lontano dai propri gusti e dai propri interessi. Questa larga fetta di lettori sta inconsapevolmente perdendo l’opportunità di scoprire dei romanzi meravigliosi. Alan Moore può essere un ottimo punto di partenza per appassionarsi a questa forma narrativa. Naturalmente sarebbe impossibile compilare una “guida” esaustiva sui migliori romanzi a fumetti: ho scelto di restringere l’oggetto di questo post ad Alan Moore, il mio autore di graphic novel preferito. Per un lettore che si avvicina al mondo del fumetto può essere un ottimo punto di partenza per appassionarsi a questa forma narrativa un po’ diversa ma sicuramente ricca di tesori meritevoli di essere scoperti. Watchman. Alan Moore è giustamente considerato uno degli autori più importanti, complessi e affascinanti di questo settore. Se siete incuriositi dal mondo dei supereroi vi consiglio di cominciare da Watchmen: un romanzo a fumetti atipico, profondo, popolato da una galleria di personaggi borderline e sfaccettati. Uscita originariamente in dodici albi mensili per DC Comics tra il 1986 e il 1987, la serie è stata ripubblicata in Italia anche in un volume unico (decisamente imponente: i romanzi a fumetti sono una maledizione per i lettori da spiaggia e fanno la felicità dei lettori da scrivania). From Hell. Se i supereroi non fanno per voi, nemmeno nelle loro vesti umane e tormentate, può essere che troviate più interessanti gli antieroi. Mi sbilancio: From Hell è probabilmente il mio romanzo a fumetti preferito. I dieci albi che lo compongono hanno avuto una genesi più lenta (1991-1996), ma sono stati anch’essi raccolti in un unico, comodo, Dinosauro Da Libreria. Si tratta del racconto di un’ipotesi sulla vera identità di Jack lo Squartatore, autore degli efferati delitti irrisolti di cui è stata teatro la Londra vittoriana. Questo lavoro è frutto dello studio di anni sul caso, da parte di Alan Moore, che oltre ad essere scrittore è uno storico e un letterato coltissimo, molto esperto in particolare di occultismo ed esoterismo. Il risultato è un’ipotesi verosimile e convincente, storicamente accurata e documentata, ma anche avvincente dal punto di vista giallistico e narrativo. Colpiscono la fantasia del lettore anche i numerosi collegamenti tra gli eventi più diversi accaduti a Londra durante il periodo di “attività” dello Squartatore: sono gli anni di Elephant Man, sono i mesi in cui il “circo” di Buffalo Bill portava il suo spettacolo nella capitale inglese. La Lega degli Straordinari Gentlemen. Sull’accavallarsi storico degli eventi e delle leggende gioca anche La Lega degli Straordinari Gentlemen, che vede come protagonisti i personaggi di fantasia di romanzi famosi ambientati in epoca vittoriana (dal Capitano Nemo, al dottor Jekyll ad Allan Quatermain). Il fumetto era meglio. Un dato curioso: sia da tutti i fumetti citati che da altri due dello stesso autore (Constantine – di cui Moore non è autore ma ideatore originale del personaggio, e V per Vendetta) sono stati tratti dei famosi blockbuster, in certi casi di buon livello in certi altri di qualità catastrofica. I risultati cinematografici ispirati ai fumetti mi spingono ad una riflessione. Mi è capitato di trovare film che “arricchissero” e “migliorassero” in qualche misura il romanzo da cui erano tratti (sto pensando per esempio a Fight Club, Arancia Meccanica o Shining). A mio gusto, però, non ho mai riscontrato un risultato analogo nei film tratti da fumetti: mi sembra sempre che il livello, per quanto buono, si abbassi rispetto all’originale, mentre con i romanzi è possibile il contrario. Voi cosa ne pensate?