Michela Murgia a Genovalegge: la scrittura è un atto politico!

Venerdì sera la sala del Minor Consiglio è gremita, nonostante dalle 21:00 sia scattata l’allerta 2, a quell’ora, però, dal cielo arriva solo una pioggerellina leggera. La speranza è che non piova, che non accada nulla,  nessuno si sarebbe aspettato che il giorno dopo, sabato, tutta la Liguria sarebbe stata travolta dalle acque; che i fiumi, i torrenti, e i rivi si sarebbero ingrossati tanto da invadere strade, seminterrati, auto, i primi piani delle case; che la terra sarebbe franata sotto i nostri piedi senza risparmiare le cose di vivi e quelle dei morti. Venerdì siamo ancora tutti speranzosi che l’allerta sia una cautela eccessiva delle amministrazioni comunali impaurite, e così, seduti sulle sedie di plastica grigia e infagottati nei nostri soprabiti, con gli ombrelli gocciolanti ai nostri piedi, aspettiamo Michela Murgia, che con il suo intervento ha aperto Genovalegge. Siamo un po’ in ritardo, le 21:00 sono passate da un pezzo, la gente si guarda intorno in attesa, lo faccio anche io, riconosco qualche volto, altri visi mi dicono qualcosa, ma non saprei associarvi un nome, i volontari di Emergency fanno la spola tra il banchetto fuori la Sala e l’interno, aspettano Cecilia. Cecilia è Cecilia Strada, la figlia di Gino, che, mentre noi preghiamo che non piova, sta in Africa, e se la vede con l’Ebola, sarà lei a presentare Michela. Michela e Cecilia entrano di lato, ci metto un po’ a riconoscerle, anche se di spalle, Cecilia non potrebbe non dirsi figlia di suo padre, stesse spalle, stessa andatura, un po’ più curva quella del fondatore di Emergency, stesso taglio di capelli, e altissima. Al tavolo, con davanti i loro nomi, controllano i microfoni, un applauso le saluta. Si inizia: un’ora di incontro che vola via, io prendo il mio taccuino e inizio a scrivere. Okay, di che parliamo stasera? Chiede Madame Emergency, come Michela chiama Cecilia. Parliamo della scrittura e della responsabilità dello scrittore, risponde Michela, e aggiunge subito, scrivere è un atto politico. Niente trivial literature, niente letteratura d’intrattenimento, questa sera non si scherza, la scrittura è una cosa seria. scrivere è un atto politico. Niente trivial literature, niente letteratura d’intrattenimento, questa sera non si scherza, la scrittura è una cosa seria. E si parte, si parte dall’inizio, si parte da Il mondo deve sapere, il primo romanzo di Michela Murgia. Cosa è stato Il mondo deve sapere? Domanda Cecilia. Michela si sistema la sciarpa viola e attacca a parlare. È stato lo scatto del topo, dice. Sapete come si prende il topo? Forse, no, a stare in città, forse non lo sapete. Per prendere un topo, bisogna stancarlo, se non è stanco non si fa mica prendere, allora bisogna munirsi di una scopa, e iniziare a batterla sul pavimento. Aspettate, non state ancora cercando di ucciderlo, volete solo stancarlo, non abbiate fretta, toc, toc, toc, e il topino corre, corre e corre, e il suo cuore batte sempre più forte. Il povero animaletto sarà sempre più stanco e voi, allora, potrete braccarlo, stringerlo, metterlo all’angolo. Non ha più scampo. Voi siete lì, grandi e grossi, con una scopa in mano, e il topino è piccolo, piccolo, minuscolo e non può difendersi, ma sapete cosa farà? Provate a immaginarlo. Se state pensando che si arrenda, che si consegnerà al vostro bastone, vi sbagliate; vi sbagliate di grosso, il topino farà un balzo, uno scatto in avanti, un ultimo tentativo di sopravvivere. Vi attaccherà con uno scatto in avanti. Lo scatto del topo. Ecco, dice Michela, scrivere “Il mondo deve sapere” è stato questo,  lo scatto del topo. scrivere “Il mondo deve sapere”è stato questo,  lo scatto del topo. Non potevo fare altro. Ho iniziato a raccontare in un blog quello che accadeva a me e ad altre trecento donne che lavoravano otto ore al giorno, per circa duecentocinquanta euro, in un call center della Barbagia. Poi dal blog, è nato un libro, voluto da un piccolo editore, un libro che è andato bene, e dal libro il film, “Tutta la vita davanti” di Virzì, e il topo sì è salvato questa volta. Il call center ha chiuso e i proprietari sono stati denunciati. Ma ricordatevi la scopa non cade mai del tutto, e il topo deve continuare a raccontare per provare a sopravvivere e restare libero. Questo racconta Michela Murgia, lo racconta con lucidità, con semplicità, con un coraggio che le invidio, scrivere è un atto politico, ripete, il romanzo ha un potere che il saggio non ha, ha il potere di permeare l’immaginario delle persone, di modificarlo e di incidere, in ultimo, sulla realtà. Di cambiarla. Chi ha un talento narrativo ha una grande responsabilità, e deve avere un etica, non c’è scampo. E ricorda come Dio nella Genesi abbia creato l’universo parlando, e anche Giovanni, nell’incipit del suo Vangelo, ci dice che in principio c’era il Logos, c’era il Verbo. Quindi attenti a depotenziare la narrazione, a pensare che non sia importante raccontare una storia, o che ci siano storie che possano essere messe in un angolo e dimenticate. E qui Michela si rivolge a Cecilia, e la guerra? La guerra come si racconta? Cecilia dice che è difficile, difficile trovare le parole adatte per descrivere quel che accade davvero;  i giornali, le testate maggiori hanno ingentilito il linguaggio, e così il bombardamento non è più tale, ma diventa operazione aerea di supporto ravvicinato che disturba meno le nostre coscienze e la nostra  digestione, e le guerre diventano operazioni umanitarie e le vittime sono un po’ meno vittime, e noi, nel nostro silenzio – del resto che potremmo mai fare da qui, dal salotto di casa? – , un po’ meno colpevoli. È la definizione di guerra di un chirurgo di Emergency quella che piace di più a Cecilia, che rende meglio l’idea di cosa sia la guerra. La guerra è odore di sangue, merda e carne bruciata. Sangue, merda e carne bruciata. Come cambia le narrazione, vero? La guerra è odore di sangue, merda e carne bruciata. Sangue, merda e carne bruciata. Come

Genovalegge: 10 giorni di eventi

Un calendario ricchissimo, quello proposto dalla rassegna Genovalegge per i prossimi dieci giorni (dal 14 al 24 novembre 2014). Officina prenderà parte alla manifestazione con il laboratorio gratuito Scrivo dunque leggo, sabato 15 novembre a Palazzo Ducale. Genovalegge nasce dall’unione di due rassegne distinte: L’altra metà del libro (festival giunto alla terza edizione, a cura di Alberto Manguel e organizzato da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, dal Comune di Genova e dal Centro Primo Levi) e La notte degli scrittori (Teatro dell’Archivolto, Giulio Einaudi Editore). Gli eventi della rassegna avranno luogo principalmente tra il Palazzo Ducale e il Teatro dell’Archivolto, con alcuni incontri anche alla Biblioteca De Amicis e al Liceo Classico Mazzini. Gli eventi della rassegna avranno luogo principalmente tra il Palazzo Ducale e il Teatro dell’Archivolto, con alcuni incontri anche alla Biblioteca De Amicis e al Liceo Classico Mazzini. Il calendario completo è disponibile a questo link: dieci giorni di appuntamenti fittissimi, da mattino a sera, con prestigiosi ospiti nazionali e internazionali.  Venerdì “apre le danze” a Palazzo Ducale l’intellettuale Franco Ferrarotti, seguito dalla scrittrice e vincitrice del Premio Campiello Michela Murgia. Sabato ben cinque appuntamenti letterari, tra cui alle 21:00 l’apprezzatissimo scrittore inglese Jonathan Coe, a Genova per presentare il suo nuovo libro “Expo 58”. Domenica mattina il primo ospite è Juan Gabriel Vàsquez, seguito alle 15:00 da Sara Rattaro (per Officina “Maestra” del laboratorio di II livello “I ferri del mestiere”). Dalle 16:30 Daria Bignardi presenterà il suo nuovo romanzo, “L’amore che ti meriti”, mentre alle 18:00 ci sarà l’attesissimo incontro col premio Pulitzer Michael Cunningham. Dopo gli appuntamenti di martedì e giovedì con Mauro Corona e Alessandro D’Avenia, venerdì 21 avrà luogo la rassegna “La notte degli scrittori”, che tra gli altri ospiti prevede Paolo Giordano e Carlo Lucarelli. Sabato 22 e lunedì 24 chiuderanno la rassegna Emma Dante e David Grossman, con il suo ultimo libro “Applausi a scena vuota”. In calendario sono previsti anche una serie di incontri sulla didattica e sulla letteratura per l’infanzia, e approfondimenti per genitori e insegnanti, oltre a un ciclo di incontri dedicati al poeta Edoardo Sanguineti.

Scrivo dunque leggo: laboratorio gratuito di scrittura creativa

Officina Letteraria a Genovalegge Venerdì 14 novembre, a Palazzo Ducale di Genova, apre la terza edizione del festival L’altra metà del libro, che, a partire da quest’anno, si fonde con La Notte degli scrittori in un’unica grande rassegna dedicata ai libri, ai lettori, alla letteratura: Genovalegge. Officina Letteraria parteciperà attivamente a Genovalegge con un Laboratorio di scrittura creativa gratuito, condotto dalle nostre Ester Armanino ed Emilia Marasco. Scrivo dunque leggo Il nome del Laboratorio è “Scrivo dunque leggo” perché la lettura è la prima scuola di scrittura. Lo scrittore crea, il lettore vede: luoghi, personaggi, intrecci. Il lettore è chiamato a usare occhi particolari, gli occhi della sua immaginazione. Ma, una volta che abbiamo osservato, l’immaginazione può anche servire a sperimentare, a trasformare quello da cui siamo partiti in qualcos’altro, a diventare noi gli scrittori della storia, a trovarle uno svolgimento alternativo, un finale diverso. “La lettura è la prima scuola di scrittura” E proprio da questa riflessione nasce la scelta di strutturare il Laboratorio in due parti: la prima dedicata alla lettura, la seconda a due esercizi guidati di scrittura. Un romanzo che parla di un romanzo Le letture saranno tratte dal romanzo “Le ore” di Michael Cunningham, uno degli scrittori protagonisti del festival. E la scelta non è casuale: “Le ore” è un romanzo che parla di un romanzo, un romanzo le cui protagoniste, pur vivendo in tempi e luoghi diversi, sono legate tra loro da un filo e si da il caso che questo filo sia proprio un libro, in modi diversi significativo per tutte e tre: “La signora Dalloway” di Virginia Woolf. Si parlerà, quindi, e si leggerà anche di questo. Infine, si sfoglieranno alcuni consigli di scrittura tratti dai “Diari del mestiere” della stessa Woolf contenuti nella raccolta “Consigli a un aspirante scrittore“. Lettura applicata Gli esercizi di scrittura seguiranno alle letture e partiranno dalle riflessioni sviluppate su di esse. Dove e quando L’appuntamento è per: Sabato 15 Novembre dalle ore 10:30 alle ore 12:30 (in alternativa dalle ore 15:00 alle ore 17:00) in Sala Liguria, al primo piano di Palazzo Ducale. Il Laboratorio è aperto a tutti e non sono previsti costi di partecipazione. Per iscriversi è necessario mandare una email all’indirizzo: iscrizioni@officinaletteraria.com entro e non oltre il 14 Novembre. Vi aspettiamo!