4.000 storie d’amore | La Biennale dei Giovani Artisti di Milano

Avreste mai desiderato leggere un libro che si adattasse ai vostri gusti del momento? Una storia con un finale leggero, se la cena vi fosse rimasta ancora sullo stomaco. O un incipit piccante, se non avete più voglia del solito “C’era una volta”. Bene, noi l’abbiamo fatto; e con noi intendo il Collettivo Caratterimobili. Ma andiamo per gradi. Tutto comincia alla lezione di Officina Letteraria di un lontano maggio, in cui ci viene segnalata l’iniziativa: è la Biennale dei Giovani Artisti, che ha una sezione Letteratura alla quale ci si poteva candidare come artisti della Liguria. Abbiamo detto perché no, partecipiamo. Sulla scia dell’entusiasmo formiamo un collettivo: lungimiranti, lo chiamiamo Caratterimobili (sì, metà va scritta in corsivo). Al via del progetto, il collettivo conta una decina di membri entusiasti di condividere le proprie opinioni su un gruppo di messaggistica istantanea. Lentamente l’incantesimo si spezza: l’incombente esame di maturità per alcuni, gli sbalzi umorali, la pubertà, l’Estate. Sono tutti sintomi tipici dell’under 35, età sotto la quale ogni membro del gruppo doveva stare. Per fortuna c’è chi si sente vecchio dentro, e i pochi matusa rimasti affrontano la partenza del progetto al tavolino di un locale, davanti a un piatto di lasagne al pesto e a una parmigiana. Al tavolo ci siamo io; Irene Buselli: “grammatica” da studi classici che vuole fare la matematica; Ester Armanino: architetto, scrittrice, maestra di Officina Letteraria — ma principalmente capogruppo del Collettivo Caratterimobili; Tilahun Bertocci, giovane grafico che ha conosciuto l’approssimativa struttura del progetto circa un’ora prima della consegna, e ha dovuto dargli una forma. Il concept di questa edizione era chiaro e semplice, No food’s land. Ovvero: no, cibo, di, terra; Goggle Translator ci dà suggerimenti random. Expo 2015, il pianeta Terra, ma soprattutto: quando si mangia? Siamo partiti dal metabolismo. Si è pensato a un libro da mangiare (magari stampato su carta da zucchero), poi in ordine sparso: calorie, chilocalorie, la differenza tra una caloria e una chilocaloria, libro-gioco, bestiari magici, lasagne alla parmigiana, consegna entro Luglio, estate. Qualcosa, in un modo o nell’altro, ne è uscito fuori. Il risultato è una piccola antologia di short-stories a forma di menù. Il titolo è Restoryant, e anche qui c’è il corsivo in mezzo al nome. Restoryant è un ristorante letterario, dove non si serve cibo, ma storie: che sono poi il cibo della nostra mente. Così il menù si articola nelle classiche portate: antipasti, primi, secondi, contorni, dessert, caffè o amari per concludere. Ogni portata può avere 4 diversi sapori, scelti in base ai gusti del commensale. E sono queste scelte che comporranno la storia in base alle ordinazioni prese dal cliente. Un antipasto piccante è certamente un rimedio contro gli stereotipi, ma può comunque condurre a un secondo insipido, se la suspence non è ben dosata. 4 gusti di storie, in un certo senso storie d’amore, che si intrecciano in 6 diverse portate, con la possibilità (tuttora inesplorata) di 4.096 combinazioni di intreccio. E così, il 19 Ottobre, Restoryant (ricordatevi il corsivo in mezzo) ha debuttato in Sala Dogana a Palazzo Ducale, insieme ad altre 3 opere degli artisti selezionati a rappresentare la Liguria: Nuvola Ravera, Leonard Sherifi, Stefano Tirasso. Se vi sbrigate, fate ancora in fretta a vederlo. Ci è venuto anche in mente di girare un video per presentare il progetto, perché 4.096 storie che collimassero dall’antipasto al caffè non ci sono bastate. Dopo l’inaugurazione in Sala Dogana, la sera del 20 Ottobre al Count Basie Jazz Club di Genova, riservata ai 100 artisti dall’Europa e dal Mediterraneo ospiti della Pre-Biennale di Genova. Qui si sono tenuti i reading di tutte le opere letterarie partecipanti alla Biennale dei Giovani Artisti. Due copie di Restoryant deliziosamente confezionate dalla case editrice dei sogni Pulcinoelefante, sono poi in viaggio verso Milano; e se non hanno trovato traffico in tangenziale, sono già appoggiate a un tavolino sopra una tovaglia rossa alla Fabbrica del Vapore. Le porte hanno aperto il 22 Ottobre, dove Mediterranea 17 Young Artists Biennale sarà visitabile fino al 22 novembre. Per il progetto Restoryant si ringrazia: Emilia Marasco e Officina Letteraria. Edizioni Pulcinoelefante di Osnago, Alberto Casiraghy e Roberto Bernasconi. Per il video: Sara Sorrentino, Renato Carpi, Alessandro Bellagamba SDAC Genova. Grazie a Sara Fedele, Martina Bavastro, Letizia Castellazzi per esserci “state”, anche solo con il cuore.  

Genovalegge: 10 giorni di eventi

Un calendario ricchissimo, quello proposto dalla rassegna Genovalegge per i prossimi dieci giorni (dal 14 al 24 novembre 2014). Officina prenderà parte alla manifestazione con il laboratorio gratuito Scrivo dunque leggo, sabato 15 novembre a Palazzo Ducale. Genovalegge nasce dall’unione di due rassegne distinte: L’altra metà del libro (festival giunto alla terza edizione, a cura di Alberto Manguel e organizzato da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, dal Comune di Genova e dal Centro Primo Levi) e La notte degli scrittori (Teatro dell’Archivolto, Giulio Einaudi Editore). Gli eventi della rassegna avranno luogo principalmente tra il Palazzo Ducale e il Teatro dell’Archivolto, con alcuni incontri anche alla Biblioteca De Amicis e al Liceo Classico Mazzini. Gli eventi della rassegna avranno luogo principalmente tra il Palazzo Ducale e il Teatro dell’Archivolto, con alcuni incontri anche alla Biblioteca De Amicis e al Liceo Classico Mazzini. Il calendario completo è disponibile a questo link: dieci giorni di appuntamenti fittissimi, da mattino a sera, con prestigiosi ospiti nazionali e internazionali.  Venerdì “apre le danze” a Palazzo Ducale l’intellettuale Franco Ferrarotti, seguito dalla scrittrice e vincitrice del Premio Campiello Michela Murgia. Sabato ben cinque appuntamenti letterari, tra cui alle 21:00 l’apprezzatissimo scrittore inglese Jonathan Coe, a Genova per presentare il suo nuovo libro “Expo 58”. Domenica mattina il primo ospite è Juan Gabriel Vàsquez, seguito alle 15:00 da Sara Rattaro (per Officina “Maestra” del laboratorio di II livello “I ferri del mestiere”). Dalle 16:30 Daria Bignardi presenterà il suo nuovo romanzo, “L’amore che ti meriti”, mentre alle 18:00 ci sarà l’attesissimo incontro col premio Pulitzer Michael Cunningham. Dopo gli appuntamenti di martedì e giovedì con Mauro Corona e Alessandro D’Avenia, venerdì 21 avrà luogo la rassegna “La notte degli scrittori”, che tra gli altri ospiti prevede Paolo Giordano e Carlo Lucarelli. Sabato 22 e lunedì 24 chiuderanno la rassegna Emma Dante e David Grossman, con il suo ultimo libro “Applausi a scena vuota”. In calendario sono previsti anche una serie di incontri sulla didattica e sulla letteratura per l’infanzia, e approfondimenti per genitori e insegnanti, oltre a un ciclo di incontri dedicati al poeta Edoardo Sanguineti.

Scrivo dunque leggo: laboratorio gratuito di scrittura creativa

Officina Letteraria a Genovalegge Venerdì 14 novembre, a Palazzo Ducale di Genova, apre la terza edizione del festival L’altra metà del libro, che, a partire da quest’anno, si fonde con La Notte degli scrittori in un’unica grande rassegna dedicata ai libri, ai lettori, alla letteratura: Genovalegge. Officina Letteraria parteciperà attivamente a Genovalegge con un Laboratorio di scrittura creativa gratuito, condotto dalle nostre Ester Armanino ed Emilia Marasco. Scrivo dunque leggo Il nome del Laboratorio è “Scrivo dunque leggo” perché la lettura è la prima scuola di scrittura. Lo scrittore crea, il lettore vede: luoghi, personaggi, intrecci. Il lettore è chiamato a usare occhi particolari, gli occhi della sua immaginazione. Ma, una volta che abbiamo osservato, l’immaginazione può anche servire a sperimentare, a trasformare quello da cui siamo partiti in qualcos’altro, a diventare noi gli scrittori della storia, a trovarle uno svolgimento alternativo, un finale diverso. “La lettura è la prima scuola di scrittura” E proprio da questa riflessione nasce la scelta di strutturare il Laboratorio in due parti: la prima dedicata alla lettura, la seconda a due esercizi guidati di scrittura. Un romanzo che parla di un romanzo Le letture saranno tratte dal romanzo “Le ore” di Michael Cunningham, uno degli scrittori protagonisti del festival. E la scelta non è casuale: “Le ore” è un romanzo che parla di un romanzo, un romanzo le cui protagoniste, pur vivendo in tempi e luoghi diversi, sono legate tra loro da un filo e si da il caso che questo filo sia proprio un libro, in modi diversi significativo per tutte e tre: “La signora Dalloway” di Virginia Woolf. Si parlerà, quindi, e si leggerà anche di questo. Infine, si sfoglieranno alcuni consigli di scrittura tratti dai “Diari del mestiere” della stessa Woolf contenuti nella raccolta “Consigli a un aspirante scrittore“. Lettura applicata Gli esercizi di scrittura seguiranno alle letture e partiranno dalle riflessioni sviluppate su di esse. Dove e quando L’appuntamento è per: Sabato 15 Novembre dalle ore 10:30 alle ore 12:30 (in alternativa dalle ore 15:00 alle ore 17:00) in Sala Liguria, al primo piano di Palazzo Ducale. Il Laboratorio è aperto a tutti e non sono previsti costi di partecipazione. Per iscriversi è necessario mandare una email all’indirizzo: iscrizioni@officinaletteraria.com entro e non oltre il 14 Novembre. Vi aspettiamo!

Frida Kahlo e Diego Rivera in mostra a Genova

Frida e Diego sono approdati a Genova. Finalmente, almeno per me che amo Frida Kahlo, il 20 settembre è stata inaugurata la mostra dedicata ai due artisti messicani. Duecento opere, tra dipinti e fotografie, occuperanno gli appartamenti del Doge a Palazzo Ducale fino all’8 febbraio 2015. Nelle dodici sale si alternano i dipinti di Diego e gli autoritratti di Frida, in un percorso che racconta al visitatore non solo l’arte, ma,  soprattutto, la vita dei coniugi Rivera. Una vita intensa, bella e dolorosa quella di Frida e Diego, uniti dall’amore per l’arte, per il Messico e la rivoluzione. Una coppia non convenzionale, “l’elefante e la colomba” li definì il padre di Frida, Guillermo Kahlo, quando seppe che la sua giovane e delicata figlia voleva sposare Diego Rivera, pittore della rivoluzione messicana con un corpo massiccio e grossolano, tanto più grande di lei e con mogli e figli alle spalle. Diego Rivera dipingeva la storia nazionale messicana e la rivoluzione nei suoi grandi murales, Frida Kahlo ritraeva solo se stessa. Diego Rivera dipingeva la storia nazionale messicana e la rivoluzione nei suoi grandi murales, Frida Kahlo ritraeva solo se stessa. “La mia pittura porta il messaggio del dolore, la mia pittura non è rivoluzionaria”, aveva dichiarato Frida durante un’intervista. Il dolore di cui parla è il dolore per quel corpo disgraziato che le era toccato in sorte, per i figli che non era riuscita a partorire, per i tradimenti di Diego, che, a sua volta, lei stessa tradiva. Due vite da romanzo, di quelli da leggere tutto di un fiato. E sono tanti, infatti, gli scrittori che si sono dedicati a Frida e Diego: Jean- Marie Le Clézio che ha raccontato la loro storia nel suo “Diego e Frida, un amore assoluto sullo sfondo del Messico rivoluzionario”; Pino Cacucci che ha dato la voce a Frida nel suo monologo “Viva la vida!”, e, ancora,  la scrittrice croata Slavenka Drakulic con il suo romanzo “Il letto di Frida”. Se siete a Genova, se passate di qua, visitate la mostra: la forza di Frida Kahlo, la sua voglia di vivere, il desiderio di andarsene per non tornare vi colpiranno e Diego e Frida non vi lasceranno più!

L'altra metà del libro

L’altra metà del libro: rassegna dedicata al lettore

Scrittori e lettori, libri e memoria. Venerdì 18 apre a Palazzo Ducale di Genova la seconda edizione della rassegna L’altra metà del libro, quest’anno dedicata alla Memoria. Gli scrittori ospiti hanno in comune, con voci diverse e diverse declinazioni, la scelta di raccontare storie personali, famigliari, collettive attraverso le quali si sono confrontati con il passato, con parti di una storia più grande alla quale sentono di appartenere. Non è casuale che un festival con questo tema cominci la stessa settimana in cui a Palazzo Ducale apre il CreamCafè, luogo destinato alla creatività e all’incontro con persone che stanno perdendo o hanno perso la memoria. L’iniziativa è una sfida, si può, sul filo della memoria residua, mantenere in vita storie individuali, famigliari, collettive. I libri servono anche a questo, lo racconterà Alberto Manguel, il curatore del festival, venerdì 18 alle ore 18:00 e lo spiegheranno, con la loro voce e la loro esperienza, Emanuel Carrère, Elizabeth Strout, Melania Mazzucco, Eduardo Galeano, Lilian Thuran. Per chi vuole scrivere. Sarà interessante ascoltare Luca Formenton, editore de Il Saggiatore: sabato 19 alle 11:00 spiegherà come un testo di un autore diventa un libro per i lettori e parlerà della situazione attuale dell’editoria in Italia.