NaNoWriMo 2013: il ritorno della sfida letteraria

Un bravo scrittore deve scrivere tutti i giorni? Se sì, quante ore bisogna scrivere al giorno? Alzi la mano chi non si è mai posto questa domanda. Proviamo però con questa, più difficile: quante parole bisogna scrivere al giorno? Una cartella sono 1.800 battute, fate voi i conti in base al tempo, alle energie e all’ispirazione che quotidianamente potete dedicare. C’è chi ha trasformato la costanza nella scrittura in un gioco, forse un po’ sadico ma interessante: nel 1999 una ventina di scrittori californiani si sono radunati a San Francisco e si sono impegnati a scrivere, ciascuno, 50.000 parole in un mese. Calcolatrice alla mano, tenendo a mente i pochi dati numerici a disposizione e il fatto che (come ci insegna la filastrocca) 30 giorni ha novembre, significa una media di 1.667 parole al giorno. Da qui è nato NaNoWriMo, acronimo di National Novel Writing Month. Ogni anno, a novembre, scrittori di tutto il mondo si cimentano in questa sfida. Scrivere in un mese una storia di almeno 50.000 parole. Un giorno, un amico trova James Joyce riverso sullo scrittoio, in atteggiamento di profonda disperazione: «James, che cosa c’è che non va? È il lavoro?» James asserì, senza nemmeno alzare la testa. «Quante parole hai scritto oggi?» «Sette» «Sette? Ma James… è ottimo, almeno per te!» «Suppongo di sì, ma non so in che ordine vanno.» Il tema e il genere sono liberi, l’unico requisito è appunto la lunghezza. Chiunque può partecipare: basta iscriversi al sito web di NaNoWriMo e caricare man mano il proprio lavoro su un apposito spazio, che automaticamente produce il conto alla rovescia verso l’obiettivo delle 50.000 parole. NaNoWriMo è l’esperimento ideale per chi ha un romanzo in testa – o comunque un’idea narrativa di un certo spessore – ma per un motivo o l’altro ha sempre rimandato l’inizio della scrittura vera e propria. Ogni anno partecipano circa 200.000 persone, per un totale (dato riferito al 2010) di 2.872.682.109 parole scritte in un mese. L’obiettivo è ambizioso e non c’è tempo per fermarsi a valutare dove mettere la virgola, se quella parola lì è giusta o se la trama regge. Per la qualità della storia ci sarà tempo. Lo scopo di NaNoWriMo è dare valore alla scrittura di pancia, di getto. Non si vince niente, a parte una considerevole dose si soddisfazione personale: chi supera la sfida arriva alle 23:59 del 30 novembre con un romanzo fatto e finito, da revisionare prima di tentare la fortuna della pubblicazione. Dal 2006 a oggi, oltre 100 romanzi NaNoWriMo sono stati pubblicati da case editrici in vari Paesi. Chissà se Bukowski, Roth, Borges e così via ci arrivavano, a scrivere 1.667 parole al giorno.

Scrivere un corto: Federica Pontremoli svela il suo laboratorio

In questo breve post, Federica Pontremoli svela lo spirito con cui intende condurre Scrivere un corto, il laboratorio sul cortometraggio in partenza il 16 novembre 2013. Piccolo film, grande impresa. di Federica Pontremoli Un cortometraggio è un piccolo film. Ma piccolo non significa facile, anzi. Fare un piccolo film è una grande impresa! E allora partiamo dalle fondamenta dell’impresa: la scrittura. Prenderemo una storia: una storia che avete dentro e che avreste sempre voluto raccontare, una storia che avete sentito da un amico e pensate che sia una buona idea per un film, una storia rubata dai racconti di nonni, zie, figli e nipoti. Oppure una storia che, semplicemente, vi siete inventati. Insieme faremo un percorso per costruire al meglio la struttura di questa storia, scegliere il miglior punto di vista, descrivere i personaggi e creare un copione che possa diventare un grande piccolo film di dieci minuti. Vedremo film lunghi e corti da cui impareremo a riconoscere la buona scrittura al di là delle immagini, inizieremo a scrivere poche righe per distinguere una buona idea da una meno buona. Poi scriveremo sempre più pagine per definire i nostri personaggi, poi scriveremo ancora più pagine per trovare un buon inizio, un buon finale… fino a quando avremo le migliori dieci pagine di sceneggiatura che mai avremmo potuto immaginare di scrivere. Dimentichiamo le definizioni di scuola, corso, seminario, laboratorio… Il nostro sarà un viaggio nel mondo delle idee in cui la scrittura sarà l’ultimo passo di un processo largo, creativo divertente e intelligente. Vai al laboratorio “Scrivere un corto”

L'altra metà del libro

L’altra metà del libro: rassegna dedicata al lettore

Scrittori e lettori, libri e memoria. Venerdì 18 apre a Palazzo Ducale di Genova la seconda edizione della rassegna L’altra metà del libro, quest’anno dedicata alla Memoria. Gli scrittori ospiti hanno in comune, con voci diverse e diverse declinazioni, la scelta di raccontare storie personali, famigliari, collettive attraverso le quali si sono confrontati con il passato, con parti di una storia più grande alla quale sentono di appartenere. Non è casuale che un festival con questo tema cominci la stessa settimana in cui a Palazzo Ducale apre il CreamCafè, luogo destinato alla creatività e all’incontro con persone che stanno perdendo o hanno perso la memoria. L’iniziativa è una sfida, si può, sul filo della memoria residua, mantenere in vita storie individuali, famigliari, collettive. I libri servono anche a questo, lo racconterà Alberto Manguel, il curatore del festival, venerdì 18 alle ore 18:00 e lo spiegheranno, con la loro voce e la loro esperienza, Emanuel Carrère, Elizabeth Strout, Melania Mazzucco, Eduardo Galeano, Lilian Thuran. Per chi vuole scrivere. Sarà interessante ascoltare Luca Formenton, editore de Il Saggiatore: sabato 19 alle 11:00 spiegherà come un testo di un autore diventa un libro per i lettori e parlerà della situazione attuale dell’editoria in Italia.

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